Dai tanti siciliani che vivono a Charleroi (Belgio) riceviamo: “La notizia che il CIPE ha dato il suo ok per il Ponte di Messina con lo stanziamento di 1,3 miliardi di euro, è stata accolta con soddisfazione e gioia da “Sicilia Mondo” di Charleroi (Belgio) e dalle Associazioni siciliane all’estero che vedono finalmente partire un sogno per il quale si sono sempre battuti con forza e tanta determinazione. La deliberazione del CIPE consente ora l’immediato aggiornamento ed attivazione del contratto con l’impresa Impregilo che si era aggiudicata l’appalto dell’opera. Rassicuranti le dichiarazioni del Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli: “Già nel 2009 possono iniziare i lavori per avere il Ponte percorribile nel 2016”. Fare il Ponte, ci piace ricordarlo ancora una volta, significa saldare l’interruzione territoriale con l’Europa e le infrastrutture connesse ma anche accorciare i ritardi per il completamento dell’anello autostradale della tratta ferroviaria ad alta velocità Messina- Palermo- Catania, unitamente alla valorizzazione dei porti che sono i terminali delle strade del mare per il collegamento della Sicilia con i Paesi del Mediterraneo. Fare il Ponte significa, quindi, dare la giusta centralità alla Sicilia come piattaforma strategica e territoriale di commerci, di scambi, di beni e servizi e di cultura. Uscire, cioè, dall’attuale isolamento per puntare allo sviluppo. Al centro di tre continenti. La notizia del CIPE ha riportato alla nostra memoria la lunga battaglia di “Sicilia Mondo” partita nel giugno 1998 con la proposta di una partecipazione azionaria alla costruzione del Ponte da parte dei siciliani all’estero e la campagna fortemente sostenuta negli anni successivi con petizioni, lettere ed articoli nella rivista, con la richiesta di intervento nel 2006 al Presidente dell’Unione Europea, al Presidente del Governo Prodi, al Vice Ministro degli italiani all’estero Danieli, all’allora Presidente della Regione Cuffaro e la raccolta dei messaggi che arrivavano dall’estero. Fino alla manifestazione a Roma nel maggio 2006 che vide i 10.000 siciliani per il “Sì al Ponte” sfilare in un corteo di popolo politicamente trasversale da Piazza Venezia a Piazza Colonna, gremitissima di siciliani e calabresi. Anche Azzia, per Sicilia Mondo, volle portare dal palco di Piazza Colonna la voce dei siciliani all’estero per confermare il corale “Sì al Ponte” da parte dei siciliani all’estero. Sulle sfide del Ponte le Associazioni dei corregionali si sono mobilitate e sono scese in campo perché si sono sentite interessate e parte integrante e viva dell’Isola, in un rapporto nuovo di appartenenza ma anche di partecipazione alle sue scelte. Come una precettazione collettiva. E’ stato come un grido di rabbia ma anche di amore infinito per la propria terra. A “Sicilia Mondo” pervennero oltre 300 messaggi, tra delibere di Associazioni e mozioni sottoscritte dai soci, petizioni e lettere di ogni tipo da tutto il mondo. Tutte girate al Governo. Non era mai accaduto prima. E non è stato un evento di poco conto. Il Ponte ha riaggregato, per la prima volta, i siciliani in tutte le parti del mondo in maniera impressionante, proponendo la Sicilia come una grande Regione di Europa e del mondo che si mobilita per scegliere il suo futuro. Soddisfatti i primi commenti dei siciliani che riscoprono nell’associazionismo, quello vero, l’unico soggetto sociale di rappresentanza affidabile capace di assommare forza di pressione, capacità e peso mediatico con le Istituzioni e la società civile”. Angelo Lavore