Furci Siculo – Bastano poche piogge per allagare il paese. Ma perché, si chiedono i cittadini, succede tutto questo? Ebbene, i tombini che raccolgono le acque piovane hanno quasi tutti le grate in ferro otturate, forse da tempo non pulite, e quindi non sono in condizione di far defluire le abbondanti piogge. Furci è un paese un po’ in “discesa” per cui quando si ingrossano le acque di via Cesare Battisti (tra l’altro orfana di tombini) di via Firenze, in faccia agli uffici comunali, e della via Della Luce, che costeggia l’ufficio postale, si formano dei torrenti in miniatura che impediscono non solo ai pedoni ma persino agli automobilisti di poter procedere liberamente. Il problema è delicato perché in passato la fitta pioggia, proprio perché gli scarichi fuori uso e le grate dei tombini otturate, ha allagato il paese in direzione dell’ufficio postale, sul lungomare proprio dirimpetto la via Cesare Battisti e all’entrata del paese. Ma la cosa strana è che nel paese ci sono pochi tombini e quindi le acque piovane scorrono tutte sulla Nazionale e da qui si incanalano verso il lungomare, allagandolo. Per esempio, lungo la via Cesare Battisti, dal ponte della Ferrovia sino alla via IV Novembre, non ci sono scarichi per l’acqua piovana e così pure lungo via Firenze. Il convogliamento e l’incanalamento delle acque piovane rappresentano un lavoro importante per non fare allagare il paese dopo i nubifragi. L’anno scorso si disse che questo lavoro di programmazione doveva partire dalla pineta (o Parco suburbano), proprio per evitare che la montagna di terra e pietrisco venisse trascinata a valle dalle piogge battenti. Ma il finanziamento non è mai arrivato e tutto finì nel nulla. Fatto sta che il paese è sempre soggetto a questi pericoli e quando piove, le famiglie, specialmente quelle che abitano lungo la via Cesare Battisti, si barricano in casa per evitare di restare sopraffatti dalla pioggia. Un problema vecchio, mai risolto