Roccalumera – Non c’è stato accordo tra i sindaci del comprensorio Scaletta-Letojanni, per cui non è stato firmato nessun protocollo d’intesa. Questa estate ogni comune cercherà di fronteggiare da solo le varie emergenze, puntando in caso di pericolo sull’apporto della Capitaneria di porto, Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza. Questo è emerso dalla riunione che si è tenuta nel salone delle adunanze del comune di Roccalumera ed a cui hanno preso parte i sindaci Gianni Mauro (Letojanni), Lorenzo Grasso (Alì Terme), Alberto Morabito (S.Teresa di Riva), Gianni Miasi (Roccalumera) ed i rappresentanti di altri otto comuni, tra cui l’assessori Francesco Foti di Furci, Rino Mignali di Nizza di Sicilia, Luana Pagliuca di Scaletta, Maria Teresa di Nuzzo comandante dei vigili urbani di Itala, Giuseppe La Rosa comandante dei vigili di S.Teresa, Rosario Marra dei VV.UU. di Taormina e poi i marescialli dei carabinieri Nicola Santamaria (Scaletta), Giovanni Bonaccorso (Roccalumera), Domenico Catalano della Guardia di Finanza di Alì Terme e Francesco Nuciforo dirigente del Commissariato di polizia di Taormina. Ha diretto i lavori il tenente di vascello Giuseppe Turiano della Capitaneria di Porto di Messina. C’è da dire subito che la riunione è stata molto interessante (anche se non è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra i comuni interessati, come lo scorso anno), perché sono stati messi dei paletti su alcuni fatti ed episodi che condizionano l’ estate. Per esempio: è vietato realizzare dei campetti di calcio sulla spiaggia; è vietato pescare con la canna da riva dalle ore 9 alle 19; è vietato accendere falò sulla spiaggia, specialmente la vigilia di Ferragosto. Su quest’ultimo argomento il sindaco di S.Teresa dott. Alberto Morabito, ha lanciato una proposta: la vigilia di Ferragosto sulla spiaggia ci vorrebbero musica di continuo ed i fuochi d’artificio. Per allietare la nottata, per fare divertire i giovani e per non creare pericoli d’incendio. Altri due punti hanno catalizzato l’attenzione dei presenti: sulla spiaggia non si possono piantare tende né si possono realizzare baracche. I vigili urbani devono costantemente controllare l’arenile e prevenire eventuale attendamento selvaggio. Impresa certamente più difficile quando devono avvicinare i bagnanti per informarli che l’ombrellone non può stare per giorni e giorni lasciato sulla spiaggia, come un posto occupato. Ai sensi dell’art. 11/61 del codice di navigazione l’ombrellone si deve togliere non appena i proprietari vanno via. Ci saranno delle discussioni certamente, ma per interrompere questa tradizione e per evitare che qualche famiglia si impossessi arbitrariamente di un tratto di spiaggia nei mesi estivi (cioè quanto è largo l’ombrellone), è stata avanzata la proposta di far pagare una modestissima somma (si è parlato di un euro ad ombrellone). Si tratta di iniziative che potrà prendere ogni singolo comune (da Scalletta Zanclea a Letojanni) dopo il benestare della Capitaneria di Porto. Il tenente di vascello Giuseppe Turiano ha fatto notare che gli ombrellini vanno piantati a cinque metri dalla battigia e che vanno tolti non appena i proprietari vanno via. In base all’art. 11/61 chi lascia l’ombrellone sulla spiaggia corre il rischio che gli venga sequestrato. E’ stato pure contestato l’ambulantato sulla spiaggia, considerato che parecchi extracomunitari che vendono cianfrusaglie sull’arenile spesso mettono a disagio i bagnanti.
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