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martedì, Dicembre 3, 2024
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S.ALESSIO,IL PRETE CI HA IMPEDITO IL DIRITTO DI CRONACA

Nella chiesa Maria SS. Delle Grazie di S.Alessio Siculo il grande reverendo Tatì, uomo umile e buono, ha lasciato il testimone ad un giovane prete; ad uno di questi rampanti sacerdoti che si credono novelli Messia. Diciamo questo perché col titolare della parrocchia, sac. Angelo Isaja, abbiamo avuto uno spiacevole scontro che è balzato alla cronaca nazionale, a seguito del dispaccio di una agenzia giornalistica. Lo scorso martedi si sono svolti i funerali della signora Leo, moglie dell’avv. Pietro Pagano, e siamo andati in chiesa a S.Alessio, come hanno fatto parenti e conoscenti, per partecipare al rito funebre. Terminata la funzione religiosa, si sono create in chiesa due file interminabili di amici che hanno voluto così esprimere il loro cordoglio a tutti i componenti la famiglia Pagano. Anche noi abbiamo fatto così. E quando la bara stava per essere trasporta fuori ne abbiamo approfittato per scattare qualche foto. Al secondo flash siamo stati avvicinati dal giovane prete, titolare della parrocchia (che tra l’altro non ha preso parte al rito religioso, celebrato invece da padre Giuseppe), e invitati a desistere. Ci siamo presentati, abbiamo spiegato che siamo stati autorizzati dalla famiglia Pagano e che stavamo scattando qualche foto a corredo del servizio giornalistico che dovevamo fare. Ma il prete è rimasto inflessibile. Anzi ci ha spinto, prendendoci per la spalle, intimandoci di uscire immediatamente fuori. Abbiamo ribadito che non poteva toccarci, che ci stava impedendo di esercitare in nostro diritto di cronaca e che comunque non saremmo usciti dalla chiesa. Ed invece di lì a poco è arrivato un vigile urbano, chiamato dal prete, che, scusandosi più volte, ci ha pregato di uscire fuori per evitare spiacevoli discussioni. E noi garbatamente siamo usciti, anche perché di mezzo c’era un morto e non potevamo creare discussioni in chiesa. Volevamo chiamare i carabinieri, ma già il corteo si era incolonnato. Che dire? Un fatto increscioso che abbiamo denunciato al Prefetto Alecci, a mons. La Piana e al presidente dell’Ordine dei Giornalisti. Ma al di là di tutto questo, va evidenziata l’arroganza di un prete ai danni di un giornalista mentre esercita il diritto di cronaca. Un fatto increscioso che va additato perché la chiesa non è patrimonio dell’autoritario prete di S.Alessio e poi perché la prepotenza non è stata mai maestra di virtù e di amore. Per fortuna i sacerdoti che conosciamo non sono della stessa pasta del prete di S.Alessio altrimenti la Chiesa perderebbe prestigio e credibilità.

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