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venerdì, Dicembre 13, 2024
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DELITTO CAMPAGNA, APPLAUSI DOPO LA SENTENZA

Messina – La sentenza di 2° grado è stata accolta con un applauso liberatorio da parte dei parenti e del pubblico presente in aula. La Camera di Consiglio della Corte d’Assise d’Appello del Tribunale di Messina ha confermato, dopo otto lunghissime ore, gli ergastoli a Gerlando Alberti Junior e Giovanni Sutera. Per la titolare e l’impiegata della lavanderia, dove Graziella Campagna lavorava, il reato di favoreggiamento è caduto in prescrizione e pertanto non si è dato luogo a procedere. Graziella Campagna, uccisa nel 1985 all’età di 17 anni con 5 colpi di fucile al viso sui monti Peloritani, per avere casualmente trovato, nella giacca di un cliente, un’agenda contenente informazioni riguardanti due pericolosi latitanti. La storia di Graziella è stata portata all’attenzione del pubblico da Rai Uno che ha trasmesso, qualche giorno addietro, la fiction “Una vita rubata” interpretata da Beppe Fiorello nel ruolo del fratello di Graziella, Pietro Campagna, che fin dalla morte della giovane ha sempre tentato di trovare gli assassini della sorella. Graziella Campagna, una ragazza semplice di Saponara, una famiglia numerosa la sua, dove i genitori insegnano ai figli i principi morali. Il 12 dicembre 1985 è stata rapita e uccisa. Troppi anni trascorsi senza che lo Stato le abbia riconosciuto il diritto alla verità e alla giustizia, anni in cui le è stato negato anche il diritto alla memoria ad essere riconosciuta vittima di mafia. Il Tribunale di Messina, nel 1996 dopo quasi dieci anni, ha deciso di riaprire il caso Campagna, fino al giorno della conferma della condanna all’ergastolo del 18 marzo 2008.

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