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Maratona Meloni in Parlamento fra Guerre Manovra e Albania, a pranzo da Mattarella


Roma, 14 ott. (askanews) – Una maratona attende domani la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, impegnata nelle comunicazioni al Parlamento in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì, 17 e 18 ottobre prossimi, nel quale i leader Ue si riuniranno a Bruxelles per discutere di Ucraina, Medio Oriente, competitività, migrazione e affari esteri. La premier è attesa alle 9,30 nell’aula del Senato mentre il testo delle sue comunicazioni verrà depositato alla Camera alle 10,45.

La presidente del Consiglio salirà poi intorno alle 13 al Quirinale con i suoi ministri la tradizionale colazione di lavoro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A Montecitorio la discussione sulle comunicazioni della premier si svolgerà invece a partire dalle 15. In serata poi, alle 20, è convocato il Consiglio dei ministri che dovrà approvare il disegno di legge di bilancio, cioè la manovra, oltre al Documento programmatico di bilancio. Nella notte, o tutt’al più la mattina prestissimo, la premier partirà alla volta di Bruxelles per partecipare, mercoledì 16, al primo vertice Ue-Consiglio di cooperazione del Golfo.

Sulle comunicazioni della presidente del Consiglio le forze di maggioranza, Fdi-Lega-Fi-Noi Moderati, hanno trovato un accordo sulla risoluzione da presentare e votare per sostenere le posizioni dell’esecutivo al summit Ue.

Sul fronte della competitività europea, la risoluzione – secondo quanto si legge in una bozza – impegnerà il governo a “lavorare con gli altri Stati membri e con le Istituzioni europee, anche sulla base delle proposte contenute nel ‘Rapporto Letta’ e nel ‘Rapporto Draghi’, per favorire la piena valorizzazione del potenziale del Mercato Unico ed un urgente rilancio della competitività europea, che richiede risorse consistenti derivanti sia da possibili strumenti comuni che da investimenti privati, per cui resta essenziale il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali”.

Sul fronte esteri, e del Medio Oriente in particolare, la risoluzione impegnerà il governo a “ribadire la più ferma condanna dei barbari attacchi terroristici contro Israele commessi il 7 ottobre 2023 da Hamas”, a “chiedere l’immediato e incondizionato rilascio di tutti gli ostaggi ancora detenuti”, a ribadire “il pieno riconoscimento al diritto dello Stato di Israele alla propria esistenza, alla propria sicurezza e ad esercitare la propria autodifesa nel rispetto del diritto internazionale umanitario”.

La risoluzione di maggioranza impegnerà anche l’esecutivo di Giorgia Meloni a “condannare con forza l’attacco iraniano dello scorso 1° ottobre contro Israele”, a “proseguire nell’impegno diplomatico per una soluzione alla crisi di Gaza con l’obiettivo di giungere ad un cessate il fuoco immediato, al rilascio di tutti gli ostaggi” e a continuare “l’azione per creare le condizioni che possano condurre ad una soluzione basata sul principio dei ‘due Stati’ sovrani che possano vivere fianco a fianco in pace e sicurezza”.

Inoltre, la risoluzione invita l’esecutivo a “dedicare la massima attenzione alla situazione in Libano e lavorare con i principali partner internazionali per garantire un immediato cessate il fuoco lungo la Linea Blu e la piena applicazione della Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite” nonché a “valorizzare il fondamentale ruolo di stabilizzazione della missione delle Nazioni Unite Unifil nel Libano Meridionale, condannando la palese violazione della Risoluzione 1701 con i recenti attacchi ad Unifil da parte dell’esercito israeliano e ribadendo l’aspettativa che tutte le parti si astengano da ogni iniziativa che possa metterne in pericolo la sicurezza nel pieno rispetto del diritto internazionale”.

Sul fronte dell’aggressione russa all’Ucraina la risoluzione impegna l’esecutivo a “continuare ad assicurare all’Ucraina il sostegno” politico, economico e militare “per tutto il tempo necessario”, a “proseguire, con il più ampio coinvolgimento della comunità internazionale, ogni sforzo diplomatico per giungere alla realizzazione della Formula di Pace basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale”. “Nessuna iniziativa – si legge nella bozza di risoluzione – potrà essere presa senza l’Ucraina”.

Il testo impegna poi il governo a “lavorare per l’attuazione delle decisioni prese al Vertice G7 dello scorso giugno, inclusa quella relativa a rafforzare il sostegno finanziario a Kiev attraverso l’impiego delle risorse derivanti dai profitti straordinari dei beni congelati russi”, a “dedicare ogni sforzo al processo di ricostruzione dell’Ucraina anche attraverso il ruolo di coordinamento che l’Italia ricopre attualmente come Presidenza di turno del G7 ed in vista della Conferenza per la ripresa dell’Ucraina che l’Italia ospiterà nel prossimo mese di luglio”.

Sul tema della migrazione la risoluzione delle forze di maggioranza impegnerà poi il governo a “mantenere il tema al centro dell’agenda europea, quale sfida comune che necessita di una soluzione di tipo europeo. Particolare attenzione – si legge nella bozza – dovrà essere riservata alla dimensione esterna, precondizione essenziale anche per un’effettiva attuazione del nuovo Patto europeo su Migrazione e Asilo. In questo quadro, rimangono cruciali la realizzazione di una cooperazione europea con i Paesi di origine e transito, la difesa dei confini esterni europei, una lotta incessante ai trafficanti di esseri umani ed un’efficace politica dei rimpatri basata su un approccio comune europeo”. Infine il testo invita l’esecutivo a “lavorare insieme alla Commissione europea e agli altri Stati membri, per individuare soluzioni innovative, sull’esempio del modello sviluppato con la collaborazione fra Italia e Albania, per prevenire la migrazione irregolare verso l’Ue, nel pieno rispetto del diritto internazionale ed europeo”.






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