Nizza di Sicilia – Nell’aula del consiglio comunale si è tenuta una adunanza aperta al pubblico, autorità ed esperti, per dibattere la problematica relativa alla non potabilità dell’acqua nel territorio comunale. All’incontro hanno preso parte esperti dell’ASP di Messina, dell’Università di Messina e del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), con cui l’Amministrazione ha avviato collaborazioni e convenzioni per affrontare il problema dell’arsenico presente nell’acqua oltre i limiti di legge. Durante la seduta, sono state esplorate le cause alla base del fenomeno e le possibili soluzioni, offrendo ai cittadini l’opportunità di esprimere preoccupazioni e ricevere risposte concrete riguardo agli interventi in corso. Ecco le soluzioni proposte dall’amministrazione.
Il sindaco Natale Briguglio, nel corso della seduta, ha suddiviso gli interventi in due fasi, a breve e medio/lungo termine. Soluzione a breve termine: il Comune ha individuato un pozzo che presenta livelli di arsenico conformi ai limiti di legge. Con alcune modifiche tecniche, questo pozzo potrà essere attivato in tempi rapidi per pompare circa 10 litri di acqua al secondo, una quantità sufficiente per soddisfare il fabbisogno della popolazione durante la stagione invernale. Gli interventi includono la sostituzione della pompa di sollevamento, l’allaccio alla rete idrica comunale e la certificazione di potabilità da parte dell’ASP di Messina.
Soluzione a medio/lungo termine: l’intervento prevede la realizzazione di un impianto per la riduzione dell’arsenico nell’acqua. A tal fine, sono in corso anche interlocuzioni con il Governo regionale per assicurare i fondi necessari, stimati in circa 400 mila euro. Contestualmente, il Comune sta lavorando in collaborazione con enti e aziende specializzate per la progettazione e la realizzazione dell’impianto.
Secondo: il coinvolgimento degli esperti, che hanno illustrato il fenomeno della contaminazione da arsenico nell’acqua potabile di Nizza di Sicilia, attribuendolo alla composizione geologica naturale del territorio. In particolare, è stata sottolineata la presenza significativa di arsenico nel suolo e nelle falde acquifere della Valle del Nisi, una zona naturalmente predisposta a concentrazioni elevate di questo elemento chimico, come già evidenziato da studi condotti dall’Arpa nel 2016. Inoltre, rilevazioni recenti nel comune di Fiumedinisi hanno mostrato valori di arsenico superiori ai limiti di legge, confermando ulteriormente che la contaminazione è legata a fattori geologici naturali del territorio.
Queste le dichiarazioni più significative degli esperti: Francesco Mirabella (CNR) ricercatore del Consiglio Nazionale della Ricerca, specializzato in studi sulla qualità dell’acqua e sulla rimozione dell’arsenico. Ha contribuito a progetti per lo sviluppo di tecnologie innovative, tra cui membrane filtranti selettive che riducono efficacemente la concentrazione di arsenico nelle acque potabili: “il mio lavoro – ha dichiarato – è analizzare e leggere i numeri. I valori che noi troviamo nei pozzi in contrada Piana non sono dei valori eccezionali rispetto al territorio. Abbiamo analizzato altri campioni in altre zone anche a monte (Fiumedinisi), quindi non vicine al cantiere, e abbiamo riscontrato anche in quelle zone valori più elevati. Giusto l’impegno del sindaco e di tutta l’amministrazione nel trovare una soluzione”.
Giovanni Randazzo (Università di Messina) ricercatore e professore ordinario Dipartimento di Scienze matematiche e informatiche, scienze fisiche e scienze della terra presso l’Università di Messina, specializzato in scienze ambientali e gestione delle risorse idriche: “la storia dell’arsenico nella Valle del Nisi – ha detto – è una cosa storica, voi avete sempre bevuto acqua e arsenico, i vostri genitori, i vostri nonni, i vostri bisnonni. Voi siete in questa condizione da sempre. Questo è un non problema”.
Salvatore Lombardo (ASP di Messina) Esperto dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina: “L’arsenico, come ha detto il professore (Randazzo) fa parte di questi luoghi. Noi parliamo (nel caso di Nizza) di 12 (mircrogrammi) rispetto a 10 (massimale previsto dalla legge) quindi il problema – ha evidenziato – dell’acqua con l’arsenico è sempre esistito da queste parti”.
Salvatore Patanè ricercatore e Professore Onorario del dipartimento di Scienze matematiche e informatiche, scienze fisiche e scienze della terra dell’Università di Messina: “mi trovo completamente d’accordo con quello che hanno detto i miei colleghi – ha dichiarato – è molto probabile che abbiate bevuto acqua con una certa percentuale di arsenico da sempre e questo non vi ha creato un particolare problema; è ovvio che se abbiamo un numero più grande di quanto previsto dalla normativa bisogna rientrare”.
Infine, gli esperti hanno sottolineato che, sebbene i livelli di arsenico nell’acqua di Nizza superino ancora leggermente i limiti consentiti, l’acqua presenta ottime proprietà biochimiche. Hanno inoltre rassicurato la cittadinanza sul costante monitoraggio della situazione e sull’impegno per adottare soluzioni concrete. Gli interventi già in corso mirano a riportare i valori entro i limiti normativi in tempi rapidi, garantendo la sicurezza e la serenità della comunità.
Per il sindaco Natale Briguglio “la risoluzione tempestiva di questa criticità è di fondamentale importanza – ha puntualizzato – così come la comprensione approfondita delle sue cause. Per tale motivo, ci siamo avvalsi della collaborazione di enti e istituzioni di comprovata competenza, nonché di esperti di altissimo profilo accademico. La sinergia tra queste diverse realtà istituzionali ci consente di affrontare la problematica con un approccio rigoroso e metodico, garantendo risultati affidabili e soluzioni efficaci, supportate da una base scientifica solida.
Per il presidente del consiglio Gaetano Scarcella, la seduta aperta al pubblico e agli esperti “ha rappresentato un’importante occasione di partecipazione democratica per la nostra comunità, offrendo, sul tema specifico delle concentrazioni di arsenico riscontrate nell’acqua potabile, un forum in cui esperti di elevato profilo scientifico hanno fornito risposte concrete. Il loro contributo ha arricchito il dibattito, favorendo una discussione costruttiva e approfondita sulla gestione di una problematica così complessa. Inoltre, l’incontro ha offerto alla cittadinanza l’opportunità di esprimere le proprie preoccupazioni, creando uno spazio di confronto diretto con le istituzioni e le figure scientifiche coinvolte.
Infine per il capogruppo della maggioranza Domenico Santisi “sin dal primo momento, consapevoli della delicatezza della questione, abbiamo mobilitato tutte le risorse a nostra disposizione, sia sul piano tecnico che politico. L’allarmismo deliberatamente alimentato fino ad oggi dimostra come questioni che richiederebbero un approccio serio e collaborativo vengano invece strumentalizzate per fini politici. Questo atteggiamento non solo risulta nocivo, ma deve essere fermamente condannato, poiché crea danni gravissimi al tessuto economico del nostro territorio e della nostra comunità”.