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venerdì, Maggio 17, 2024
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Dal perchè della guerra al diritto alla vita per tutti

Serata di grande intensità culturale e di partecipazione emotiva Venerdì 3 novembre al Palazzo della cultura “Villa Ragno” di Santa Teresa di Riva, sul tema “Perchè la guerra” svolto dall’Associazione “Caffè Riva d’Arte” con una varietà di interventi che hanno trattato la questione da diverse sfaccettature.
Ha iniziato la dottssa Melina Patanè, che dapprima immette nel clima della serata leggendo una poesia di Pina Ardita, che tratteggia con accorata sensibilità la sfortuna di ritrovarsi nel paese sbagliato, e poi da competente socioantropo psicologa, affronta le radici della storia, letta attraverso i miti e gli archetipi dell’uomo. Questi hanno evidenziato una sorta di lotta per il potere tra il principio dell’amore per la vita (Eros) ed il principio dell’odio per la morte (Thanatos). Da qui si determina uno scontro continuo tra due modelli di comportamento, una conflittualità permanente che si mantiene all’interno della stessa umanità e si proietta all’esterno in modo da portare, secondo il livello raggiunto di consapevolezza e maturazione, alla pace per costruire o alla guerra per distruggere.
Segue l’analisi di due poesie con accorta profondità letteraria di Antonello Bruno che ha fatto capire attraverso “Alle fronde dei salici” di Quasimodo come la potenza espressiva dell’autore sappia descrivere l’orrore oppressivo della guerra, interpretando il dolore e la sofferenza della gente, lasciando trafitta la voce dei poeti. Mentre la poesia – canzone attuale di Ligabue “Quello che mi fa la guerra” dimostra quanto stia dentro ciascuno di noi l’altro di me che fa guerra.
In seguito sono stati presentati da Fabrizio Sergi, giovane regista affermato della nostra terra, alcuni spezzoni di film storici sulla guerra, uno su tutti il filmato sul sacrificio del brigadiere Salvo D’Acquisto innocente che ha scelto di morire per liberare decine di ostaggi che si stavano scavando la fossa, commentato dall’intervento del Luogotenente C. S. Maurizio Zinna commosso.
Un momento significativo per comprendere il senso della guerra di sempre viene dato in modo pertinente dal teatro canzone a cura ancora di Melina Patanè e di Carlo barbera che ha scritto un testo eccellente. Così pure le poesie di Salvatore Cordaro, di Arianna Amy Culoso e della giovanissima Valeria Impellizzeri hanno dato un contributo prezioso per evidenziare gli aspetti nefasti della guerra con la forza della lirica e della cultura. Ulteriori riflessioni interessanti e coerenti allo sviluppo della tematica trattata sono venute da brevi interventi del giornalista poeta scrittore Giovanni Bonarrigo, del prof Franco Campailla, del preside Antonino Smiroldo e del prof Santo Trimarchi.
Tra gli interventi da notare la presenza del poeta Sandro Barbuscia che con sentitta emozione ha ritirato la targa come terzo classificato e premio della critica al concorso Boccavento 2023 “il poeta di fronte al Mare”.
A conclusione della serata, Padre Aphrodis Kaberuka, appena assegnato nuovo parroco della Sacra Famiglia, ha manifestato il suo pensiero sul tema della guerra, con un riferimento preciso alle dinamiche della geopolitica e consegnando l’immagine considerevole di due grossi elefanti che si affrontano tra di loro calpestando l’erba della terra. Ancora una volta, nell’ambito degli incontri del “Caffe’ Riva d’Arte”, la cultura, la socializzazione delle idee e delle meritevoli riflessioni hanno aiutato a prendere maggiore consapevolezza della tragedia della guerra e del male che imperversa nel mondo. Pertanto è urgente smettere di usare qualsiasi arma di distruzione e coltivare la comunicazione non violenta per camminare sulla via della ricostruzione e della riconciliazione, della libertà e della pace, a cominciare dal cuore di figli della stessa terra, con lo stesso diritto alla vita.

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