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Buchmesse, oggi Zecchi, Tamaro, Rovelli e Boeri sul palco


Francoforte, 16 ott. (askanews) – Prima giornata ufficiale alla Buchmesse di Francoforte, con l’Italia Paese Ospite d’onore. Diversi gli eventi già andati in scena. Nell’incontro “La bellezza delle parole”, presentato dal giornalista Luigi Mascheroni, Stefano Zecchi ha detto che bisognerebbe salvare la bellezza del mondo perché ora non c’è niente più sotto attacco dell’idea di bellezza che viene citata a sproposito, sbandierata senza motivo e attorno alla quale si costruisce una retorica che che fa solo del male all’idea stessa di bellezza. Secondo Zecchi se c’è un impegno che un uomo di cultura e anche un politico deve assumersi è quello di preoccuparsi dell’educazione alla bellezza delle nuove generazioni. Gli adulti – ha aggiunto il filosofo – ormai sono quelli che non hanno il senso della bellezza, ma si può ancora lavorare molto sui giovani, per educarli a distinguere ciò che è bello ciò che vale, ciò che è prezioso da ciò che effimero, ciò che è solo provocazione e ciò che è pura blasfemia, ciò che è semplice semplicemente brutto.

Susanna Tamaro, altra testimonial dell’Italia alla cerimonia inaugurale, ha invece affrontato il tema delle bellezza che si costruisce e si coltiva attraverso le parole, che devono essere quanto di più curato possibile. Per la scrittrice la bellezza la si coltiva anche scegliendo il linguaggio giusto, la forma giusta, le parole giuste. Qualsiasi scrittore ha il dovere oltre che il diritto di usare le parole che vuole, ma il dovere di usare sempre parole migliori e più efficaci, più precise nel descrivere ciò che si ha in mente.

Nell’incontro Rovelli-Epicoco, moderato da Nico Spuntoni, è andato in scena il dialogo tra un teologo e uno scienziato che si è definito “serenamente ateo”. L’apocalisse per Rovelli è il pericolo della catastrofe planetaria per la corsa alle armi e per i cambiamenti climatici. Rovelli ha detto che, con stupore, si trova molto vicino alla Chiesa cattolica in controtendenza con chi invece la critica. Rovelli ha parlato di un’esigenza di vicinanza di valori, una voglia di ascolto che deve prevalere alla logica opposta della voglia di scontro. Epicoco, da parte sua, ha sostenuto che Cristo pone il suo magistero sempre come qualcosa di polemico rispetto a ciò che è accettato per l’uomo. Qualcosa di politicamente scorretto. Se il cristianesimo perdesse questa attitudine perderebbe sua caratteristica principale. C’è una fedeltà di fondo a dire ciò che è giusto”.

Nell’incontro tra Stefano Boeri e Giovanni Agosti, sempre con Mascheroni, si è parlato di spazio pubblico. “Dobbiamo riscoprire le migliaia di piazze che punteggiano l’Italia; non solo quelle più famose. Non dimentichiamo che l’Italia ha 5.000 borghi nella dorsale appenninica, di cui 2.500 abbandonati o semi abbandonati. E non c’è ne uno che non abbia una piazza dove ci sia municipio, una chiesa e molto spesso una o più opere d’arte straordinarie” ha detto Boeri, che ha aggiunto: “È enormemente più interessante vedere le cose nei contesti che le hanno prodotte, piuttosto che in nuovi contesti, pur legittimi come quelli dei musei . Quindi riuscire a mantenere le opere nei loro contesti, saperle restaurare e aumentarne la diffusione e la conoscenza è la grandissima sfida del nostro tempo”.







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