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A Francavilla l’addio a Cristian, morto a 25 anni in un incidente. Padre Gerry Currò: “gli uomini di potere pensano solo a interessi politici ed economici”

“Come è potuto accadere? Cosa ha strappato la giovane vita di un ragazzo che scoppiava di forza, bellezza e solarità?”. Con questi interrogativi padre Gerry Currò ha iniziato l’omelia per i funerali di Cristian Papa, il giovane di Francavilla di Sicilia deceduto sull’A19 quando, a bordo della sua Renault Clio, ha perso il controllo del veicolo ed è volato da un viadotto. Un paese sconvolto, frastornato, che ha partecipato in massa, rispettando le disposizioni Covid-19, alla celebrazione eucaristica per dare l’ultimo saluto al 25enne.

In prima fila il papà Giovanni, il fratello Angelo e la sorella Vanessa. La mamma Giovanna, purtroppo, non ha potuto salutare il figlio perché ricoverata in ospedale.

“Credo che Dio – ha detto don Gerry –  stia piangendo con tutti noi. Gesù pianse per l’amico Lazzaro. Dio non ci lascia soli, piange con noi”. Poi, il sacerdote ha ammonito quanti dovrebbero tutelare la sicurezza sulle strade: “le nostre strade, soprattutto in Sicilia non sono sicure, anzi tante volte sono pericolose a causa della negligenza degli uomini di potere che hanno responsabilità per la sicurezza e l’incolumità pubblica ma pensano solo ai propri interesse politici ed economici”.

E poi, il lungo ricordo di Christian: “ci lasci un testamento spirituale: l’amore per gli altri.

Cristian Papa, il 25enne precipitato con la sua Renault Clio

Chi ti ha incontrato e conosciuto ha potuto sperimentare tutto ciò. Una gentilezza unica e originale, non formale, ma spontanea che nasceva dal cuore. Una cortesia non dovuta, ma sentita. Una tenera e puntuale passione per gli animali. Tutti ingredienti che mescolati hanno mostrato un ragazzo con un animo buono”.

Una celebrazione di grande commozione. Molta gente era disposta anche fuori dalla chiesa, in silenzio e in preghiera fino all’uscita della bara bianca, adornata di rose bianche. Poi, un applauso scrociante, i palloncini bianchi e azzurri liberati nel cielo, le note “Su di noi” di Pupo, i cori e i fumogeni degli amici hanno spezzato quella quiete irreale ed hanno abbracciato simbolicamente, per l’ultima volta, il povero Cristian.

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