Si avvia alla conclusione la tornata referendaria che in queste ore sta chiamando gli italiani alle urne. I seggi rimarranno aperti fino alle 15 di oggi, ma i dati parziali sull’affluenza fotografano già una partecipazione molto contenuta, in particolare al Sud. La Sicilia, ancora una volta, si distingue per un tasso tra i più bassi del Paese: alle 23 di ieri aveva votato solo il 16,32% degli aventi diritto. Peggio solo Calabria e Trentino-Alto Adige, mentre in Toscana ed Emilia-Romagna la partecipazione ha sfiorato il 30%.
Anche in provincia di Messina i numeri non lasciano spazio a interpretazioni: la media è del 16,34%, con dati in linea nei principali centri della riviera jonica. A Messina ha votato il 17,03% degli elettori, a Taormina il 12,60%, a Giardini Naxos il 13,56%. Percentuali leggermente più alte a Santa Teresa di Riva (19,18%), Furci Siculo (16,47%) e Roccalumera (15,24%). Spiccano Casalvecchio Siculo (24,29%) e Gallodoro (23,11%). Il dato più alto dell’intera provincia si registra a Mirto, con il 30,92%, che vanta non più di mille abitanti, mentre il record negativo appartiene a Basicò, centro con circa 650 abitanti dove ha votato poco più del 7% degli aventi diritto.
I quesiti sul mondo del lavoro
Eppure i quesiti oggetto del referendum toccano aspetti rilevanti della vita pubblica, con particolare riferimento a quelli sul mondo del lavoro.
Ecco, in sintesi, i temi su cui i cittadini sono chiamati a esprimersi.
1.Tutele crescenti e licenziamenti illegittimi (Jobs Act). Si propone l’abrogazione della norma che, nelle aziende con più di 15 dipendenti, esclude il reintegro per i lavoratori licenziati ingiustamente. Un “Sì” al quesito renderebbe nuovamente possibile il reintegro.
2.Indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese – Attualmente l’indennizzo per un licenziamento illegittimo non può superare le sei mensilità. Il referendum mira a rimuovere questo tetto, permettendo risarcimenti più alti.
3.Contratti a termine e causali – Si chiede di reintrodurre l’obbligo di indicare una motivazione precisa (la “causale”) nei contratti a termine inferiori a 12 mesi. L’obiettivo è rafforzare le tutele contro il precariato.
4.Responsabilità negli appalti per la sicurezza sul lavoro – Il quesito riguarda la responsabilità solidale in caso di infortuni nei subappalti. L’abrogazione delle norme attuali amplierebbe la responsabilità dei committenti, rafforzando la tutela dei lavoratori.
5.Il quinto quesito chiede se abrogare la norma che obbliga gli stranieri extracomunitari a risiedere legalmente in Italia per dieci anni prima di poter richiedere la cittadinanza, portandolo a cinque anni.
Perché è importante andare a votare
Al di là delle opinioni sul merito, la partecipazione rimane un pilastro della democrazia. Non è solo un diritto, ma anche un dovere civico, un’occasione per esprimere la propria voce e contribuire alle scelte del Paese. Il rischio non è solo che si alimenti un’astensione cronica, col risultato che ormai a rappresentarci troviamo classe dirigenti votate da appena un quarto degli aventi diritto, ma che si fomentino i classici stereotipi sui meridionali.
C’è ancora tempo per farlo: i seggi sono aperti fino alle 15 di oggi. Partecipare con un No, un Sì o una scheda bianca significa comunque esserci, far sentire la propria presenza in un momento in cui la disaffezione rischia di lasciare vuoti proprio gli spazi del confronto e della rappresentanza.