Anche nell’Ato 4 sono state avviate le procedure per la liquidazione della società per azioni così come prevede una legge dell’aprile dello scorso anno. I commissari liquidatori saranno i tre componebti del consiglio dia amministrazione uscente: Leonardo Racco, Francesco Bondì, Alessandro Di Tommaso. Questa soluzione è prevista dallo statuto, per cui nessuna sorpresa, d’altronde è la stessa linea seguita negli altri Ato della provincia. Però nell’assemblea dei 32 comuni della riviera jonica e della valle dell’Alcantara che compongono l’Ato4 c’è stato un momento di scontro che se non è sfociato in un vero e proprio braccio di ferro lo si deve al buonsenso dei sindaci di Giardini Naxos, Nello Lo Turco, e di Roccalumera, Gianni Miasi, che hanno preferito disertare la seconda parte della riunione invece di andare allo scontro frontale visto che, nella riunione preparatoria, questo gruppo di sindaci, diciamo così capeggiati da Lo Turco e Miasi, avevano il 50% delle azioni. Era accaduto, infatti, che questa linea di pensiero proponeva di allargare la commissione liquidatrice ad uno oppure due membri esterni, per dare, anche all’opinione pubblica, una idea di maggiore trasparenza. Non che la triade nominata non fosse sufficientemente affidabile (anche se questo Cda esce con otto milioni di debiti che in qualche modo dovranno essere ripianati) però buonsenso voleva che di operasse per la massima trasparenza. «Il dissenso è scaturito dal fatto – spiega Nello Lo Turco – che sono stati nominati soggetti liquidatori gli stessi amministratori, senza l’aggiunta di altri componenti esterni. Ciò avrebbe permesso di esaminare tutti i documenti relativi ai conteggi e verificare la legittimità e la giustificazione delle perdite, che saranno caricate ai Comuni soci e, di conseguenza, graveranno sulle bollette visto che gli Enti soci dovranno concorrere alla copertura delle perdite”. Meno diplomatico il sindaco di Roccalumera, Gianni Miasi. “Eravamo d’accordo che la commissione fosse composta anche da altri due esterni, spalmando le indennità previste per tre su cinque commissari, senza aggravio per le casse dell’Ato. Una questione di trasparenza e d buonsenso che agli occhi dell’opinione pubblica avrebbe dato l’idea di una agire da padri di famiglia. Così non è stato, alcuni sindaci di quella maggioranza poi si sono tirati indietro, non volevamo arrivare allo scontro ed assieme ad altri colleghi sindaci abbiamo preferito lasciare l’assemblea non partecipando al voto”. All’assemblea erano assenti i rappresentanti dei comuni di Taormina, Pagliara, Casalvecchio Siculo, Antillo e della Provincia regionale di Messina mentre i sindaci di Mojo e Roccella, Angelo Piazza e Giuseppe Spartà hanno abbandonato l’aula assieme a Lo Turco e Miasi.