22.2 C
Santa Teresa di Riva
giovedì, Maggio 8, 2025
HomeCronacaTruffano un’anziana con il trucco del finto carabiniere e finiscono per investire...

Truffano un’anziana con il trucco del finto carabiniere e finiscono per investire il vero carabiniere. Due arresti 

Ancora una truffa ai danni di un’anziana, ancora la vecchia tecnica del “finto carabiniere”, ma questa volta i veri militari dell’Arma sono intervenuti in tempo e hanno arrestato due uomini, di 36 e 46 anni, entrambi originari del Catanese, colti in flagranza di reato. I due sono accusati di truffa aggravata, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i truffatori avevano telefonato a una donna di Patti, raccontandole che un suo familiare era stato fermato dai carabinieri e che per il rilascio sarebbe stato necessario versare una cauzione in denaro o gioielli. La donna, preoccupata, ha acconsentito e ha consegnato preziosi e 1.950 euro in contanti. I militari del Nucleo Operativo e delle Stazioni di Patti, Raccuja e Gioiosa Marea, allertati in tempo, sono intervenuti nei pressi dell’abitazione della vittima e hanno bloccato uno dei due truffatori, che aveva ancora con sé la refurtiva: anelli, bracciali, orecchini e il denaro ricevuto dalla donna.

Il secondo complice, poco distante, era a bordo di un’auto. Vistosi scoperto, ha cercato di fuggire investendo un carabiniere, rimasto ferito. Dopo essersi dato alla fuga, ha abbandonato il veicolo e si è nascosto in un edificio dismesso, dove è stato rintracciato poco dopo dalla Polizia di Stato di Patti, grazie alle ricerche coordinate con i Carabinieri. I due arrestati sono stati portati in caserma: il 36enne è stato trasferito al carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, mentre per il 46enne sono stati disposti gli arresti domiciliari.

L’operazione si inserisce in un più ampio piano del Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina contro le truffe agli anziani. Dal 2024, sono già 16 le persone arrestate in flagranza grazie ai controlli e alle indagini sul territorio. Solo pochi giorni fa, il 2 maggio, un caso analogo è stato sventato a Sant’Agata di Militello. Oltre all’attività repressiva, l’Arma porta avanti anche campagne informative in parrocchie, centri anziani e sui media locali, spiegando come riconoscere ed evitare i raggiri. “Le Forze dell’Ordine non chiedono mai denaro o gioielli per rilasciare familiari o per altri motivi”, ricordano i Carabinieri. In caso di dubbi o telefonate sospette, è fondamentale chiamare subito il 112: l’intervento tempestivo può evitare il peggio e aiutare ad assicurare i colpevoli alla giustizia.

I piu' letti