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giovedì, Maggio 8, 2025
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Sanità siciliana sotto la soglia: ultimi nei Lea, tranne che negli ospedali

Ancora una volta la Sicilia si piazza tra le ultime regioni d’Italia nell’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Lo dice il monitoraggio del Ministero della Salute riferito al 2023 (aggiornato ad aprile 2025), basato sul nuovo sistema di garanzia che valuta le performance sanitarie regionali attraverso 88 indicatori. La soglia minima per la sufficienza è fissata a 60 punti: la Sicilia non la raggiunge in due delle tre macro aree analizzate.

La prevenzione collettiva (vaccinazioni, screening, tutela ambientale) registra un punteggio di 49, il peggiore d’Italia. Non va meglio l’assistenza distrettuale (medicina di base, consultori, servizi territoriali), dove la Sicilia si ferma a 44 punti, superando solo Calabria e Valle d’Aosta. L’unico dato positivo riguarda l’area ospedaliera, che con 80 punti supera di gran lunga la soglia richiesta, piazzandosi tra le regioni virtuose (fa peggio solo la Valle d’Aosta).

“È una conferma di quanto già sappiamo” afferma Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia. “La sanità dell’Isola è spesso al centro delle cronache per episodi di malasanità, ma il problema è più profondo: è un intero sistema fragile, segnato dalla debolezza della medicina territoriale, da lunghe liste d’attesa e da una prevenzione inaccessibile per molti”. Secondo il sindacato, le responsabilità sono condivise: “Da un lato il governo nazionale che continua a tagliare le risorse alla sanità, dall’altro il governo regionale che gestisce la sanità pubblica come una torta da spartire per rafforzare il proprio potere”.

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