Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini torna a dare un timing preciso sul cronoprogramma del Ponte sullo Stretto: «L’obiettivo è partire con i lavori entro l’estate 2025». Lo ha dichiarato nel corso di una serie di incontri istituzionali che si sono svolti tra Reggio Calabria e Sicilia, con tappa centrale a Messina, dove si è tenuta una riunione in Prefettura alla presenza delle principali autorità locali e regionali. Tra i presenti anche Matteo Francilia, sindaco di Furci Siculo e consigliere dello stesso vicepremier.
«Sono anni che subisco polemiche – ha detto il ministro – ma ho incontrato persone entusiaste in Calabria e Sicilia. Capisco lo scetticismo di chi da un secolo sente parlare del ponte, ma ho l’ambizione di farlo, senza togliere un euro alle Province». Salvini ha posto l’accento sulla legalità: «Vogliamo prevenire qualsiasi infiltrazione mafiosa, perché ogni euro dei cittadini deve finire nelle tasche di lavoratori e imprese sane. In accordo con il Quirinale, rafforzeremo i controlli nella conversione del decreto infrastrutture. Saremo severi. Quando hai centomila lavoratori coinvolti e migliaia di imprese, devi essere cattivo».
Anche il sindaco di Messina, Federico Basile, ha sottolineato la necessità di preparare la città all’impatto dell’opera: «Non spetta solo alla politica, ma a tutta la comunità. Abbiamo attivato da tempo un tavolo permanente con gli ordini professionali, ma bisogna alzare l’asticella dei controlli e della consapevolezza».
Il ministro ha inoltre ribadito che il Ponte «da solo non basta» e che è necessario lavorare in parallelo su strade e alta velocità: «L’alta velocità deve arrivare a Reggio Calabria, e da Palermo bisogna raggiungere Messina più velocemente in auto e in treno. Altrimenti il Ponte resta un’opera ingegneristica imponente, ma inefficace». Il percorso verso l’avvio dei lavori si fa dunque più concreto, ma al tempo stesso si conferma complesso e articolato, tra nodi infrastrutturali, sfide ambientali e tensioni sociali da gestire.