Nessuno stabilimento balneare può impedire ai bagnanti di portare con sé il proprio pranzo o le proprie bevande. A ribadirlo è il Codacons, intervenuto dopo le numerose segnalazioni ricevute in questi giorni da cittadini e turisti, che lamentano divieti generalizzati imposti da alcuni lidi.
Secondo l’associazione dei consumatori, tali limitazioni “non hanno alcun fondamento giuridico”: le spiagge, infatti, sono beni demaniali dati in concessione e i gestori non possono obbligare i clienti ad acquistare esclusivamente i prodotti del bar o del ristorante interni. Le uniche restrizioni legittime sono quelle dettate da motivi di sicurezza o igiene, come il divieto di introdurre contenitori in vetro, di accendere barbecue o di adottare comportamenti che compromettano il decoro e la pulizia dell’arenile.
“Invitiamo i gestori a rispettare la legge e i consumatori a non rinunciare ai propri diritti”, sottolinea il Codacons, precisando che cartelli o regolamenti che vietano in maniera indiscriminata l’ingresso di cibo e bevande dall’esterno non hanno alcun valore legale.
L’associazione richiama infine i bagnanti alla responsabilità, invitandoli a evitare sprechi e a lasciare puliti gli spazi comuni, così da coniugare il rispetto delle regole con la tutela dell’ambiente.