Non si sa da dove sia sfociata questa enorme massa fognante, fatto sta (come si evince dalle foto) che il lungo tratto di mare tra Nizza di Sicilia e Roccalumera era inquinato. C’era di tutto, una striscia oleosa, bollicine bianche, una distesa fognaria e tante chiazze nere. Non si sa da dove sia sfociato questo mare di fogna e quindi non viene incolpato nessuno, però è giusto che si intervenga; soprattutto sarebbe opportuno provvedere per tempo affinchè l’estate 2026 non sia devastante come quella appena trascorsa per i bagnanti, costretti a non potersi tuffare nello Jonio perché perennemente sporco. E a quanto pare questa ondata fognaria che ha inquinato il mare non sarebbe legata alla presenza dei vacanzieri, anche perché sono andati tutti via. Comunque sarebbe opportuno che i Comuni da Capo Alì a Capo S.Alessio si attivassero, anche perché premiati con la Bandiera Blu, a trovare le cause di questo delicato problema.
Tutte le autorità competenti (dalla Capitaneria di Porto alle autorità sanitarie) sono chiamate in causa per dare una risposta a questo inquinamento marino, spesso causa di scarichi urbani o industriali. E’ necessario analizzare le acque torbide del mare tra Alì Terme e S.Alessio Siculo, le chiazze oleose, i sistemi di scarico non adeguati, i rifiuti galleggianti e le masse fognarie che sotto forma di bollicine hanno invaso e oscurato la trasparenza del mare.
Ore 10 il mare tra Nizza di Sicilia e Roccalumera una fogna a cielo aperto
