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mercoledì, Maggio 21, 2025
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Omicidio Lorena Quaranta, la Cassazione conferma l’ergastolo per De Pace: condanna definitiva

È definitiva la condanna all’ergastolo per Antonio De Pace, l’infermiere che il 31 marzo 2020 strangolò la fidanzata Lorena Quaranta nella loro abitazione di Furci Siculo, durante la prima fase della pandemia di Covid-19. La Quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla difesa, confermando in via definitiva la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria lo scorso 28 novembre.

La difesa di De Pace aveva chiesto una revisione della pena, sostenendo che il delitto fosse avvenuto in un contesto di forte stress psicologico legato all’emergenza sanitaria. Una linea argomentativa che aveva già portato, nel 2023, all’annullamento parziale della prima sentenza di ergastolo da parte della stessa Cassazione, con rinvio ai giudici reggini per valutare l’eventuale concessione delle attenuanti generiche.

Tuttavia, i giudici d’appello avevano ritenuto non sufficienti le giustificazioni legate allo stato emotivo dell’imputato, rigettando la richiesta e confermando la massima pena. Una decisione che oggi ha ricevuto l’avallo definitivo della Suprema Corte.

«Finalmente si chiude questa tragica vicenda giudiziaria» ha commentato con emozione all’Adnkronos il padre di Lorena Quaranta, subito dopo la lettura della sentenza. Soddisfatto anche l’avvocato Giuseppe Barba, legale della famiglia Quaranta: «Eravamo convinti che la sentenza di Reggio Calabria avrebbe retto».

Lorena, 27 anni, studentessa di Medicina all’Università di Messina, era una giovane brillante con una promettente carriera davanti a sé. La sua tragica morte ha scosso profondamente la comunità di Furci Siculo e l’intero Paese, diventando uno dei simboli del dramma dei femminicidi in Italia.

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