Tante belle notizie, qualche motivo di preoccupazione. Il settore del gioco d’azzardo ha concluso il 2018 con un ulteriore aumento del volume di gioco, attestandosi intorno ai 107 miliardi di euro in Italia. Inutile dire che si tratta del record assoluto nella storia ludica del nostro Paese, con una crescita media di circa 5 miliardi all’anno nell’ultimo lustro. Tutto rose e fiori? Non proprio, ma sicuramente esistono gli elementi per guardare al futuro con ottimismo.
La spesa netta degli italiani cresce del 4%. Il mercato online raggiunge il 25%
La spesa netta dei giocatori è stata di 18,7 miliardi di euro, il 4% in più rispetto all’anno prima, secondo i dati sull’anno 2018 pubblicati da Giochidislots. Metà della raccolta arriva ancora da slot machine e videolottery, che hanno spopolato nel territorio italiano e continuano a essere richiestissime. Più indietro le varie lotterie e le scommesse, sportive e virtuali, sebbene il betting sia in crescita. Importante il contributo fornito da internet, con l’online che si avvicina a costituire un quarto del mercato complessivo. Rispetto a tre anni fa l’incidenza è quasi raddoppiata, con una proiezione che porta il digitale a essere il mercato del futuro, già a partire da metà del prossimo decennio. Un’ipotesi avvalorata dalle ultime novità legislative e tecnologiche.
Il divieto di pubblicità per l’azzardo decretato dal governo infatti potrebbe spingere i giocatori verso l’online, che non è stato ostracizzato dalla nuova manovra. Gli effetti sui casinò game, e in particolare sui casinò tradizionali, sono evidenti, con una perdita netta degli introiti rispetto alle annate precedenti. Come detto sono mini-casinò e siti internet i luoghi delle scommesse maggiormente frequentati dagli italiani, probabilmente perché attirati dalla maggiore velocità di fruizione. Il Decreto Dignità ha di sicuro avuto un suo ruolo, limitando la possibilità di scommettere. La crisi dei giochi tradizionali è rappresentata dalla chiusura del Casinò di Campione e dal momento di difficoltà di Saint Vincent, con pochi incassi e tante spese. Ma soprattutto l’ippica si sta ormai abituando ad assumere il ruolo della nobile decaduta, con l’interesse dei giocatori che sta colando a picco.
Messina è una delle città che si sta muovendo con maggiore fervore per regolamentare il settore. Il comune ha cominciato la propria personale crociata contro il gioco illegale, con la questura che ha di recente sequestrato nove apparecchi ed emesso multe per un totale di circa 200.000 euro. Una notizia che si aggiunge agli otto arresti verificatisi nel mese di ottobre, a conferma di un controllo sempre più stretto. Il Tribunale di Catania ha inoltre respinto il ricorso degli esercenti contro l’applicazione di un limite degli orari di apertura dei negozi in cui si può praticare il gambling, abbassando a otto ore il numero massimo giornaliero. La sentenza spiega che il quantitativo orario stabilito non preclude la possibilità di posti di lavoro, e non è quindi da considerare illegittimo. Un altro passo verso una maggiore consapevolezza dei rischi del gioco d’azzardo non controllato, in un periodo in cui scommettere sembra essere sempre più di moda. Ora che sarà l’online il canale con il maggior numero di accessi, sarà più difficile monitorare la situazione, almeno come impatto sociale. La nuova sfida per lo Stato sarà quindi rendere internet un posto sicuro per gli scommettitori, lavoro già perfettamente eseguito da quanto l’online gaming è arrivato in Italia.