“All’appuntamento con il G7 di Taormina, che sarà incentrato sulla cultura, non si può arrivare con un governicchio tecnichicchio”, con queste parole il Premier Matteo Renzi rilancia il tema del vertice dei potenti della Terra si terrà nella Perla dello Ionio sottolineando che non sarà fatto alcun passo indietro comunque finisca la consultazione referendaria di dicembre. Dunque, sarà un G7 all’insegna della cultura in un terra, quella siciliana, che è stata crocevia di culture diverse che si sono contaminate sino a fondersi. La scelta di Taormina come sede del G7 era stata già ribadita dal Primo Ministro in altre occasioni, fino alla presentazione del logo durante la conferenza stampa dello scorso 22 ottobre. Non ci sarà nessun cambio di programma dell’ultima ora, quindi, per la location del vertice dei potenti come era stato ipotizzato in seguito alla tremenda tragedia che ha colpito il Centro Italia e che ancora non si è del tutto placata, in quanto la terra continua a tremare. Il premier ha mostrato completa solidarietà e vicinanza a quelle popolazioni sottolineando che bisogna iniziare a ricostruire l’Italia con una filosofia diversa, “Non basta rispondere all’emergenza e se vogliamo essere coerenti e non utilizzare il Terremoto come set di un grande show, dobbiamo mettere in atto una politica di prevenzione” spiega Renzi. La macchina organizzativa nella città del Centauro è già stata attivata, ma le grandi manovre sono destinate ad intensificarsi nei mesi avvenire in vista dell’imminente espletamento dell’appalto Consip da 25 milioni.
Renzi allontana l’incubo del referendum e dice no a “governicchi” verso il G7 di Taormina
