“Le opere per Taormina saranno quelle necessarie a far arrivare le delegazioni dei paesi più importanti del mondo qui, punto. Per cui quello che serve per agevolare l’arrivo serve, ma non è che Taormina ha una compensazione, ve lo dico con molto rispetto se immaginate che Taormina ha bisogno di una compensazione perché vi portiamo il G7 avete un concetto stravagante della parola compensazione, perché vi garantisco che in tutto il resto d’Italia farebbero a gara per avere il G7, quindi non credo ci sia necessità di una compensazione, c’è la necessita delle opere pubbliche per arrivare qua”.
Con queste affermazioni il premier Matteo Renzi ha chiarito sabato scorso gli innumerevoli interrogativi dei scorsi mesi su quali sarebbero state le opere da realizzare in vista del G7 del prossimo maggio. Le ipotesi vagliate erano state sin qui molte, dall’elipista al Capalc dalla messa in sicurezza del Giardino pubblico alle opere necessarie per rimettere a norma Palazzo dei Congressi. Insomma, l’auspicio che con il G7 si sarebbero risolti gli atavici problemi irrisolti della città si fa adesso più debole e le parole del premier fanno rientrare le aspettative.
“Vi saranno dei denari già in legge di stabilità- continua Matteo Renzi- per l’organizzazione dell’evento perché saranno, ovviamente, necessarie infrastrutture, interventi e alcuni di questi resteranno ovviamente sul territorio, non è che fai un eliporto e poi lo togli o fai delle strade e poi le smonti e quindi evidente che questo arriverà ma non come compensazione, ma come strumento per arrivare”. In buona sostanza, il Presidente del Consiglio ha chiarito quali saranno le opere da realizzare: la rete stradale per favorire gli spostamenti delle delegazioni e l’elipista per garantire gli arrivi degli ospiti. E chi pensava che il G7 avrebbe portato più opere che disagi, si era sbagliato. E’ stato proprio il premier a tirare il freno sulla questione. “La compensazione non riteniamo ve ne sia bisogno, riteniamo che nei prossimi anni quando ci sarà il Teatro di Taormina fuori, che già è famoso in tutto il mondo, però, sarà molto più forte per quello che sarà avvenuto”.
Quindi appare opportuno che sin da oggi si faccia sempre più marcata la realistica consapevolezza che i disagi ci saranno, le opere necessarie per favorire gli arrivi anche, e chi avrà pensato che sarebbe stato il G7 a dare la svolta ai problemi della Perla dello Ionio dovrà fare dietrofront. Quelli rimarranno, figli di una cattiva gestione amministrativa della città.