Casalvecchio – Lo scenario incomparabile dell’abbazia arabo –normanna dei SS. Pietro e Paolo d’Agrò, è stato la degna cornice del convegno “Terrae motus” sulla prevenzione e sicurezza sismica dei centri storici ionici con particolare attenzione anche alla pianificazione e gestione dell’emergenza. La manifestazione, organizzata dal “Gruppo comunale di Protezione Civile di Furci Siculo” con il supporto degli Ordini Professionali provinciali degli Architetti, degli Ingegneri, dei Geologi e dei Geometri e il patrocinio dei comuni di Casalvecchio e Savoca, ha avuto come premessa una parte pratica con la simulazione di una calamità naturale, ed il relativo intervento di uomini e mezzi dei volontari della Protezione civile cui hanno preso parte anche le Giubbe D’Italia, sezione di Antillo, l’associazione comunale di Protezione civile di Forza d’Agrò . Un’esercitazione abbastanza complessa che ha avuto come teatro il “Centro sportivo polifunzionale” di Savoca, dove è stata allestita pure una tenda sanitaria con una equipe di medici.
Il lungo seminario – convegno che inizialmente si è esplicitato con i saluti alla numerosa e variegata platea del coordinatore del Gruppo di protezione civile di Furci, Stefano Morales, cui si sono aggiunti quelli dei sindaci Marco Saetti, di Casalvecchio, e Antonino Bartolotta di Savoca, ha visto un nutrito numero d’interventi che hanno erudito i presenti sulla complessa macchina della protezione civile, ma anche sulle possibilità di prevenire quest’azione successiva attraverso una maggiore prevenzione e messa in sicurezza di edifici e territorio. La sequela delle varie relazioni tecniche è stata avviata dalla dottoressa Maria Cavallaro, del Dipartimento regionale della protezione civile di Messina, che ha parlato del volontario e dell’importante ruolo che assume sul territorio nel momento in cui si verifica la calamità. Corsi, formazione ed esercitazione rappresentano, però, un fattore determinante per i volontari della Protezione civile. L’intervento del medico Enzo Picciolo, responsabile delle grandi emergenze dell’Azienda Sanitaria provinciale di Messina, si è esplicitato sul modo di approcciarsi riguardo l’assistenza sanitaria nelle catastrofe e sull’importanza ed il ruolo della prima azione nell’assistere la vittima.
“Il soggetto deve essere addestrato per il tipo di soccorso che deve fare – ha evidenziato il dottor Picciolo – ma, nello stesso tempo, abbiamo necessita che tutti i comuni vengono dotati di Elipista, in modo che il soccorso sanitario possa dare dei risultati veramente concreti.” Abbastanza articolato l’intervento del presidente dell’Ordine degli architetti di Messina, Giovanni Lazzari, che soffermandosi sulla prevenzione ha esplicitato l’importanza della “messa in sicurezza degli edifici e del territorio attraverso il supporto delle Istituzioni che limiterebbero gli interventi della Protezione civile”.
Per il responsabile provinciale della Protezione civile Peloritana, ing. Alfredo Biancuzzo, l’addestramento e l’esercitazione dei numerosi volontari, anche grazie al notevole sforzo della Protezione civile su tutto il territorio provinciale e regionale, è un forte segnale di prevenzione e protezione per i nostri territori. Corposo anche l’intervento dell’architetto Giuseppe Soraci del Dipartimento della Protezione civile di Messina, che ha parlato “ dello stato delle ordinanze emesse dalla Protezione civile riguardo la riduzione della vulnerabilità dell’edificato, in sede provinciale”. Atteso anche l’intervento della dott.ssa Serena Vitulo dell’Associazione psicologi per i popoli di Sicilia, che ha evidenziato “ il ruolo, le funzioni e le aree d’intervento dello psicologo in stato di emergenza” e, soprattutto, nel contesto di un terremoto. Tra gli altri interventi tecnici quelli degli ingegneri Nino Spinella (“valutazione del rischio sismico nei centri storici”) e Antonio Rizzo (“pianificazione e gestione in caso di emergenza”).
Il geologo Sebastiano Monaco , invece, ha illustrato alla platea “il ruolo dei geologi nella pianificazione di Protezione civile.” I geometra Carmelo Ardito (presidente provinciale dell’ Ordine), servendosi di diapositive, ha trattato la “ prevenzione delle emergenze ambientali nella pianificazione urbanistica e nella progettazione architettonica”, Santi Mastroieni, invece, nella qualità di esperto conoscitore dei beni artistici del territorio jonico (è stato anche presidente dell’Archeoclub Jonico), si è soffermato sul “valore della conoscenza dei beni culturali quale supporto per un ottimale recupero in emergenza”. Oltre ai sindaci di Casalvecchio e Savoca, diversi gli amministratori della valle d’Agrò presenti alla manifestazione come il presidente del consiglio comunale di Forza d’Agrò, Melina Gentile, e gli assessori municipali di Limina, Franco Cannavò, e di Furci Alessandro Niosi.
La riuscita della kermesse che ha avuto come epicentro pure gli antichi quartieri savocesi di San Michele e San Nicolò, dove è stato simulato il salvataggio di opere d’arte, è dovuta, soprattutto, all’infaticabile Gruppo comunale di Protezione civile di Furci, ben coordinato dal presidente Stefano Morales e con l’architetto Massimo Stracuzzi ed il geometra Francesco Sorbetti che hanno curato con certosino lavoro i vari aspetti della manifestazione. Intanto, si lavoro per una Protezione civile comprensoriale con il coinvolgimento dei vari comuni della Valle d’Agrò.