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sabato, Luglio 12, 2025
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Consiglio comunale del Distretto D32 sull’ospedale di Taormina: al via i contatti per la seduta straordinaria

Avviati i contatti tra i presidenti del Consiglio comunale dei Comuni del Distretto D32 per organizzare la seduta congiunta e straordinaria di Civico consesso che riguarderà l’iniziativa a difesa dell’ospedale San Vincenzo di Taormina. Lo ha reso noto il presidente del Consiglio di Taormina, Antonio D’Aveni.

Alla seduta che dovrebbe svolgersi ad ottobre prenderanno parte consiglieri e amministratori di Taormina (Comune capofila), Antillo, Casalvecchio Siculo, Castelmola, Cesarò, Forza d’Agrò, Francavilla di Sicilia, Gallodoro, Gaggi, Graniti, Giardini Naxos, Letojanni, Limina, Malvagna, Mongiuffi Melia, Moio Alcantara, Motta Camastra, Savoca, S. Alessio Siculo, Santa Domenica di Vittoria, Santa Teresa di Riva, San Teodoro, Roccafiorita, Roccella Valdemone. Si punta, insomma, a fare fronte comune per scongiurare il pericolo del declassamento della struttura che rischia di passare da ospedale multispecialistico e presidio di base.

Alla seduta verranno invitati anche i rappresentanti delle associazioni dei pazienti, che svolgono da tempo un ruolo attivo al fianco di chi è ricoverato o in cura al San Vincenzo, un ospedale che ogni giorni accoglie un ampio bacino di utenza che va dalla Provincia di Messina sino a quella di Catania. Basti pensare al Pronto Soccorso, reparto che fa registrare quasi Un milione di prestazioni all’anno, a conferma della enorme mole di lavoro alla quale vengono sottoposti i professionisti del presidio di contrada Sirina.

Nel mirino delle proteste c’è soprattutto la rigidità con la quale la politica regionale vorrebbe applicare la normativa nazionale della riforma “Balduzzi”. Si punta, insomma, ad andare in deroga tenendo conto dei numeri che fa registrare Taormina, con il suo ospedale e con le presenze turistiche nel territorio. Nel periodo estivo tra Taormina, Giardini e Letojanni si è registrata la permanenza di ben 120 mila persone al giorno, un dato che appare del tutto significativo su come non si possa neppure lontanamente etichettare il “San Vincenzo” come un ospedale di “periferia”.

Si parla di un ospedale che idealmente si colloca in un contesto abitativo distrettuale stabilmente attestabile sulle 60-70 mila persone. Ecco perché la gente stavolta è pronta a mobilitarsi in modo determinato e a difendere in ogni maniera l’ospedale di un intero comprensorio, dove ci sono eccellenze e professionisti che non possono essere mortificati dai tagli della politica e dove ci sono pazienti che hanno il diritto di essere curati nel modo migliore.

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