Forza d’Agrò – Mezzi altamente tecnologici, quali droni e geo-radar, sono stati impiegati presso gli scavi archeologici di Scifì, per capire meglio quant’è estesa l’area e se ci sono altri reperti da recuperare. Un evento eccezionale, perché a questa ricerca hanno preso parte studiosi e professionisti altamente qualificati, provenienti da tutta Italia e dall’estero. Presenti il dott. Spagnolo funzionario della Soprintendenza di Messina, le professoresse Venuti e Crupi del Dipartimento di Scienze, il prof. D’Amico dell’Università di Malta, dott. Saccone dell’Università di Roma, dott. Zanini dell’Università di Trieste e poi il prof. Randazzo e l’ing. Cavallaro. Alle ricerche hanno partecipato 37 studenti universitari provenienti da tutto lo Stivale. Un lavoro altamente interessante, cui hanno preso parte anche il vice sindaco Cacopardo ed i consiglieri Stefano Speranza e Fabiola Smiroldo.
(nella foto, con il vice sindaco, alcuni studiosi ed esperti di scavi archeologici, presenti alle ricerche).
