SANTA TERESA DI RIVA
La stagione balneare comincia con il piede giusto: il mare della riviera jonica è tutto balneabile, ad eccezione del tratto di costa (150 metri a nord e a sud) alla foce del fiume Alcantara.
Il decreto dell’assessorato regionale alla Salute, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione dà l’imprimatur alla balneabilità del nostro mare… fino ai nuovi campionamenti previsti durante l’arco della stagione, fino al 15 ottobre. Certo non sarà facile mantenere alta la qualità delle acque, soprattutto dopo le esperienze dell’anno scorso con alcuni dei depuratori che sono andati in tilt sversando in mare reflui non trattati.
E ci rimbombano ancora nelle orecchie le proteste dei bagnanti costretti a uscire precipitosamente dal mare per evitare la scia di liquami trascinata dalla corrente. La stagione balneare 2015 per l’assessorato alla Salute è cominciata lo scorso primo aprile (ma quanti si sono tuffati?) e si concluderà dopo sette mesi, il 31 ottobre.
Con il decreto sottoscritto dal direttore generale dell’Ispettorato, Sanità Ignazio Tozzo e dall’assessore Lucia Borsellino, quest’anno è stato tenuto conto delle richieste degli operatori del settore di “allungare” la stagione, che durerà quindi sette mesi. Nel 2014 i termini erano stati limitati inizialmente dall’1 maggio al 30 settembre per problemi legati alla campionatura delle acque. Se da un lato il decreto è favorevole al prolungamento del periodo di balneazione, venendo incontro alle richieste dei gestori degli stabilimenti e delle attività connesse, ora spetta al laboratorio di sanità pubblica dell’Azienda sanitaria provinciale monitorare le acque del nostro mare.
Ma i controlli e i monitoraggi nel mare proseguiranno, per verificare lo stato di salute delle acque durante il periodo turistico e fino a ottobre. I risultati dei vari campionamenti verranno poi inseriti ogni mese all’interno di un apposito portale che è stato creato dal ministero della Salute e che sarà di facile accesso ai cittadini che vorranno conoscere le condizioni del mare dove si recheranno e fornire anche dei suggerimenti precisi.
Le Asp comunicheranno ai sindaci “con la massima tempestività” i tratti di mare non balneabili individuati. Negli ultimi anni, complessivamente, la costa jonica, da Capo Scaletta a Capo Taormina, non ha subito l’onta dell’inquinamento e quindi del divieto di balneazione. Un primato da custodire gelosamente. Anche se bisognerebbe che i sindaci dei comuni i cui depuratori scaricano a mare mediante condotte sottomarine le acque depurate (Nizza, Roccalumera, Santa Teresa di Riva, Sant’Alessio, Letojanni) effettuino quei controlli necessari a mantenere in piena efficienza gli impianti di cui per legge sono responsabili.
Inutile ripetere qui quel che è avvenuto l’anno scorso. Anche per le discariche abusive che finiscono con inquinare con sacchetti di spazzatura galleggianti ed in crociera. Chi deve sorvegliare, lo faccia.
Chi controlla?
È inutile sostenere ad aprile che il mare della Riviera ionica è balneabile, quando accade sistematicamente tra luglio ed agosto che da Alì a Sant’Alessio a pochi metri dalla battigia si deve assistere impotenti al passaggio di ogni tipo di porcheria: dai liquami alla spazzatura.
Chi dovrebbe controllare? Ma soprattutto perché i carabinieri non intervengono per sequestrare quegli impianti che creano problemi?


