Ci vogliono altri 300 mila euro per rimettere in funzione la palestra coperta. Una storia infinita. 

FURCI SICULO  – Sulla palestra coperta, un gioiello dell’architettura sportiva, l’amministrazione Foti non vuole stare con le mani in mano. Anche perché ci sono stati in questi giorni proteste a non finire da  parte di alcuni sportivi e diverse associazioni. “Abbiamo dato mandato all’architetto  Enzo Rizzo  – ha dichiarato il sindaco Sebastiano Foti – che ha quantificato una volta per sempre la spesa necessaria per mettere a norma e rendere agibile l’impianto”.  Il tecnico incaricato ha fatto la sua relazione ed ha accertato che la somma necessaria dovrebbe  variare  da 250  a 300 mila euro. “Che non sono le  trentamila euro cui si riferiva l’ex sindaco Bruno Parisi – ha precisato Foti –  necessari per mettere in funzione l’impianto sportivo. Non è così.  Anche perché noi abbiano dato incarico allo stesso tecnico utilizzato dalla passata amministrazione e che  adesso ha redatto il progetto. Speriamo di contrarre un mutuo con il Credito Sportivo per avere la somma necessaria per i lavori”.   Il mutuo servirà per rendere fruibile l’impianto mediante la sistemazione degli infissi e dei bagni, oltre all’acquisto  dei sedili e del quadro elettrico. “Ma se prima non troviamo un gruppo sportivo, un ente o una associazione culturale  per darla in gestione per venti anni – ha concluso Foti –  la palestra coperta resterà com’è. Perché una volta riparata, la struttura sportiva ritornerebbe dominio dei vandali se non c’è  alle spalle una seria organizzazione che ne curi la gestione”.  La palestra coperta è stata costruita agli inizi degli anni Novanta grazie al contributo di un miliardo di lire di “Italia 90”. Poi per renderla efficiente ed operativa l’amministrazione comunale del tempo ha contratto un mutuo per un altro miliardo di lire con la Cassa depositi e prestiti ed a seguire altri migliaia di euro per aggiustare e riparare altri danni. Facendo una conta, si può affermare che per la palestra coperta sono stati spesi  sino a questo momento oltre quattro miliardi delle vecchie lire. La cosa è grave perché a tutt’oggi la struttura non ancora agibile.