Furci Siculo – Il centro rivierasco resiste ancora, ma è uno dei pochi, alla crisi della pesca. Difatti la spiaggia di Furci è piena di barche e di imbarcazioni d’alto mare, abilitate alla cattura delle costardelle, dei totani, ma anche di tonni e alalunghe. Alla prima mareggiata i natanti vengono tirati in tutta fretta sul lungomare, per sottrarli alla furia delle onde impetuose. E poi sistemati, o parcheggiati, sul lungomare, a ridosso dei marciapiedi e le piazzette adiacenti. E’ successo avantieri e succederà ad ogni mareggiata. E siccome l’inverno è alle porte, capita che le barche resteranno fino alla prossima estate ben legate e parcheggiate sul lungomare. Il problema, e lo abbiamo ribadito più volte, è che le imbarcazioni abusive lasciate lungo i marciapiedi creano disagi ai pedoni, ai bambini, alle famiglie. La causa è sempre la stessa: manca un rifugio barche. Lo scorso anno il sindaco Sebastiano Foti ci ha messo una pezza, individuando uno spiazzo a monte del centro abitato per la sistemazione dei natanti nel periodo invernale. Ma questo provvedimento non ha risolto il problema. Che resta. Da venti anni si parla di realizzare un rifugio barche nella zona limitrofa a Furci Verde nell’alveo del torrente Savoca, che si presta perfettamente al caso. Si tratta di una zona rientrata, lontano dalla battigia, che al momento ospita dei vecchi camper e roulotte. Basterebbe realizzare un muro, per separare l’alveo dal terrapieno (che delimita col muraglione di Furci Verde) , chiedere la dovuta certificazione alle autorità competenti e dare così la possibilità ai tanti pescatori di poter parcheggiare le proprie imbarcazioni per i mesi invernali.