Furci Siculo – Dopo l’autopsia, il corpo di Carmelo Giannetto, è stato restituito alla famiglia. La salma dal reparto di medicina legale del Policlinico di Messina ha raggiunto il cimitero di Furci Siculo, dove è stata tumulata nella cappella di famiglia. Ad attendere la bara la moglie, i figli, i fratelli ed una folla imponente di parenti, amici e conoscenti. Dell’esame autoptico eseguito dalla dottoressa Elvira Ventura Spagnolo non si sa ancora niente. Tutto il carteggio sarà poi consegnato al sostituto procuratore Anna Maria Arena che sta svolgendo accurate indagini sulla morte di Carmelo Giannetto, il 52enne impiegato del Consorzio autostradale, deceduto dopo aver chiamato per circa, u’ora, senza ottenere risposta, il 118 di Messina. Per questo motivo, sette persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Si va dal medico del Pte di S.Teresa di Riva, ad alcuni funzionari del 118 di Messina, alla Guardia Medica di Furci Siculo. Per tutti l’accusa sarebbe di omicidio colposo. Le indagini vanno avanti a tutto campo e si dovrebbero concretizzare con il referto dell’autopsia. I cittadini di Furci, ma anche quelli del comprensorio, che hanno seguito il “caso Giannetto” con particolare attenzione ancora si chiedono: Il 52enne impiegato del Cas si sarebbe salvato se i soccorsi fossero arrivati per tempo? Un interrogativo sicuramente al centro delle indagini, avviate tempestivamente dalla dottoressa Anna Maria Arena.