Furci Siculo – Il Consorzio universitario potrebbe chiudere battenti da un momento all’altro, perché non ci sono più i fondi per mantenerlo. Il solo comune di Furci (tra l’altro con la crisi economica imperante) non riesce più a sostenere le spese. “Se i sindaci del comprensorio non danno un contributo – ha dichiarato il primo cittadino Sebastiano Foti – rischieremo di mandare a monte una struttura importante per i giovani universitari. Da Scaletta Zanclea a Taormina e Francavilla di Sicilia vengono tutti a Furci per statini ed informazioni varie. Cosa costa ad un comune concedere 500 euro l’anno, per tenere in vita il Consorzio Universitario? “ Il sindaco di Furci è scoraggiato. Sta lottando con mani e con i denti per tenere in vita una struttura di grosso prestigio e di grande utilità per tutti i giovani universitari della provincia jonica del Messinese. Lo Sportello universitario, ospitato nei locali del Centro diurno, è operativo dal 2006. Inizialmente erano parecchi i centri che facevano parte del consorzio, poi, con la nuova legge, rimase solo Roccafiorita. Quest’ultimo comune se n’è uscito da qualche tempo, per cui al momento è solo Furci Siculo a mantenere in vita la struttura. Sembra che abbia fatto richiesta a far parte del consorzio il comune di Mandanici, ma questo connubio potrà essere operativo a partire dal 2015. Il primo cittadino Sebastiano Foti sta preparando un protocollo per tutti i sindaci della zona, invitandoli a collaborare per evitare la fine del Consorzio universitario. Collaborare significa contribuire con una somma di 500 euro per la sopravvivenza della struttura. Altrimenti questo servizio per gli universitari del comprensorio (lo scorso anno ha registrato quasi duemila presenze) sarà destinato a chiudere, sebbene l’Università di Messina, l’Unione dei Comuni e vari Enti abbiamo promesso, senza mantenere l’impegno, cospicui finanziamenti.
Il Consorzio universitario rischia di chiudere. Appello di Sebastiano Foti ai sindaci del comprensorio
