Furci Siculo – Tornano all’attacco i pescatori di Furci, dopo il provvedimento dell’amministrazione comunale di requisire i natanti parcheggiati sul marciapiede lato mare della strada marina. A protestare soprattutto sono i proprietari dei cabinati, che non sanno dove mettere al riparo dai marosi le loro imbarcazioni quando le onde impetuose aggrediscono l’arenile. Prima li hanno messi in salvo dentro lo spiazzo di Furci Verde, ma dopo l’ordinanza, li hanno sistemati quasi alla foce del torrente Savoca, tra Furci e S.Teresa di Riva. Difatti, questo posto da un paio di mesi è diventato una sorta di rifugio barche, dove anche i pescatori di S.Teresa lo utilizzano per tirare in secca i loro natanti. Anni addietro l’ex sindaco dott. Bruno Parisi aveva individuato proprio in questa zona la costruzione di un rifugio per i natanti di tutto il comprensorio. Una zona che si presta perfettamente, considerato che basta realizzare un muraglione accanto quello che delimita Furci Verde, dove attualmente ci sono carcasse di auto e roulotte, e mettere qui al riparo dai marosi, soprattutto d’inverno, cabinati, barconi e motoscafi. Ma poi quel progetto fallì e le delusioni tra i pescatori è aumentata gradatamente. Adesso vedere tutte quelle barche e quei cabinati ben allineati lungo la foce del torrente Savoca fa pensare all’incuria di quanti, in passato, avrebbero potuto avviare questo progetto e non l’hanno fatto. Ma non è mai troppo tardi. E’ vero che la crisi economica è galoppante, ma Furci è stato da sempre un paese di pescatori ed un rifugio barche sarebbe stato l’ideale. Per cui l’amministrazione Foti potrebbe benissimo inserire nel programma triennale delle opere pubbliche anche questo progetto.