SANTA TERESA DI RIVA – La riabilitazione dell’Asp resterà a Santa Teresa di Riva nell’edificio sede del vecchio municipio che la ospita da anni, sarà trasferita a Messina quella parte del centro di riabilitazione che è passata in gestione dalla Società Servizi Riabilitativi (Ssr), interamente a capitale privato dopo che l’Asp ha ceduto il 51% delle sue quote. I disabili, adulti e minori, in cura con l’Azienda sanitaria provinciale continueranno ad usufruire delle prestazioni del personale sanitario in dotazione, nella struttura di Santa Teresa di Riva, mentre dovranno fare la spola con Messina gli adulti e di minori che finora usufruivano del servizio gestito dalla società mista. Con la nuova società privata dei servizi riabilitativi (49% capitale privato, 51% del consorzio Sisifo) si è creata una “incompatibilità” nella fruizione degli stessi locali. Secondo quanto spiegano alla Ssr, la presenza di società privata e azienda pubblica non è più compatibile negli stessi locali. La Ssr avrebbe dovuto trovare nuovi locali per continuare a gestire il servizio a Santa Teresa, ma nella città jonica non ci sono strutture che abbiano i requisiti sanitari indispensabili previsti dalla legge per la riabilitazione. L’ex pretura e l’ex caserma della guardia di finanza prospettati dall’amministrazione comunale di Santa Teresa di Riva non hanno le caratteristiche e per adeguarli alla normativa occorrono molti soldi, che la Ssr non intende spendere, disponendo già di una struttura idonea a Messina. Quindi a trasferirsi, dopo il 30 giugno, quando chiuderà Santa Teresa di Riva, saranno i 65 disabili (i più lontani vengono da Giardini e da Messina, come ci dice una fisioterapista del centro di S. Teresa) che usufruivano dei servizi della precedente società mista (asp + cooperative), le cui famiglie dovranno sobbarcarsi i disagi e gli oneri per il trasferimento in città.
Fermo restando che quelli direttamente gestiti dall’Asp resteranno a Santa Teresa di Riva. Purtroppo dipende sono dalla normativa, tenendo anche presente che la piccolo struttura di Santa Teresa di Riva era da tempo considerata inadeguata dagli addetti ai lavori: non ci sono ascensori, non ci sono sale adeguate, l’impianto elettrico ( per citarne una, è antidiluviano).