Anche cinque comuni della Valle d’Agrò hanno la loro bella rete civica, fantasma, naturalmente. Come quella di Alì Terme. Costata 300 mila euro e più, la “rete Civica Valdagrò” dal 2007 è caduta nel dimenticatoio dopo essere stata attivata, collaudata e rendicontata al centesimo. Ma sul web non c’è, né i cittadini dei cinque comuni hanno mai ricevuto la password per accedere ai servizi (virtuali) offerti. Era stata costituita nel 2004 ad un consorzio di 5 comuni ovvero Sant’Alessio (capofila) Santa Teresa di Riva , Forza d’Agrò, Casalvecchio e Roccafiorita, un progetto di E-Government, ed aggiudicato all’offerta economicamente più vantaggiosa presentata dalla Halley Consulting di Catania che si era aggiudicata l’appalto di consulenza, sviluppo di software, Internet e supporto, per 322.217 euro. Era il 23 maggio del 2007. L’amministrazione che aveva gestito e aggiudicato l’appalto era il Comune di Sant’Alessio Siculo (sindaco Giovanni Foti) dove oggi, dopo una nostra rapida indagine, nessuno ne sa più niente.
“Ma è tutto funzionante – ci dice il responsabile locale della Halley Consulting, Roberto Cosentino – basta per ridare continuità al servizio riattivare il dominio”. A contribuire dovrebbero essere i comuni che fanno parte del consorzio con un versamento di meno di 500 euro all’anno. Riattivando Rete Civica Valdagrò si raggiungerebbero due obiettivi: dare un servizio al cittadino che senza muoversi da casa può avere accesso praticamente a tutti gli uffici comunali, e dall’altro far si che 322 mila euro non siano stati spesi inutilmente per finire nel solito calderone delle costose inutilità.
La “Rete civica telematica” doveva essere funzionalmente ed informaticamente strutturata per erogare anche i servizi propri degli “sportelli unici” per le imprese. Ciò al fine di realizzare uno sportello unico che consentisse anche l’accesso interattivo ai servizi da parte delle imprese e dei cittadini, che permetta di gestire tutto l’iter procedurale previsto per legge, che risulti particolarmente efficiente e tempestivo e risponda alla normativa vigente in materia, valorizzando ed utilizzando gli strumenti informatici, telematici ed organizzativi disponibili. La sezione del portale dedicato ai cittadini avrebbe dovruto sviluppare uno specifico settore dedicato alla “Famiglia” ed alle relative politiche, servizi ed interventi promossi dall’Amministrazione.