SANTA TERESA DI RIVA – Un santateresino di 62 anni è bloccato da quasi un mese in Thailandia e non può rientrare in Italia per intoppi burocratici. Giuseppe Trimarchi, ufficiale della marina mercantile oggi in pensione, si trovava nel paese asiatico per un breve periodo di vacanza presso amici che vivono a Chiang Mai, una città turistica, nel nord del Paese, quasi al confine con la Cambogia. L’8 dicembre, purtroppo, ha avuto un incidente mentre era in sella ad uno scooter: trasportato all’ospedale “Maharaj Nakorn”, è rimasto in coma, lottando tra la vita e la morte, per due settimane. I fratelli ed i nipoti hanno appreso la notizia del suo ricovero in ospedale dai carabinieri di Santa Teresa di Riva che ne avevano avuta comunicazione dalla questura di Genova dove Giuseppe Trimarchi ridiede dal 1983. Si sono subito messi in contatto con l’ambasciata, ma hanno avuto risposte vaghe. Nel frattempo le condizioni del Trimarchi sono migliorate, i sanitari gli hanno comunicato che poteva lasciare l’ospedale. E qui è cominciato il suo incubo. Dall’ambasciata di Bangkok rispondeva la segreteria telefonica, ma non in italiano, ma in lingua thai! A quel punto uno dei nipoti, Salvatore, si è subito messo in viaggio per raggiungere l’ospedale asiatico e rendersi conto della situazione. Lo zio era fuori pericolo, ma lo stava uccidendo la burocrazia … italiana. “Dall’ambasciata nessun interessamento – ci dice il fratello Nino che da Santa Teresa di Riva tiene i contatti – anche dal ministero degli Esteri nessuna risposta concreta. Noi non chiediamo alcun aiuto economico, siamo in grado di fare fronte a tutti gli impegni, quello che abbiamo chiesto all’ambasciata ed al ministero è un supporto logistico per le pratiche burocratiche per il trasferimento in Italia. Solo assistenza, e ci è sembrato come chiedere la luna, come se si fosse eretto un muro di gomma. Siamo stati lasciati soli”. La famiglia Trimarchi (Giuseppe non è sposato ed ha solo i parenti di Santa Teresa di Riva) vive momenti di angoscia e attraverso il nostro giornale chiedono l’intervento del Prefetto Stefano Trotta. “So che il prefetto è una persona sensibile” supplica Nino, che è tornato in fretta e furia dal Venezuela dove passa l’inverno, per seguire il fratello e mandare il figlio Salvatore a Chiang Mai. Le notizie che arrivano dalla Tahilandia attraverso Salvatore o gli amici che si sono presi cura di Giuseppe in questi giorni, non sono tranquillizzanti. C’è il rischio che zio e nipote restino bloccati in Asia. Questione di denaro, di burocrazia o piuttosto di insensibilità. L’evolversi della situazione viene seguita anche dall’amministrazione comunale di S.Teresa con il sindaco Cateno DeLuca. Non resta che sperare nell’intervento del prefetto Trotta presso il ministro Bonino affinchè venga mobilitata l’ambasciata in Thailandia per sboccare le pratiche che trattengono Giuseppe Trimarchi nel paese asiatico.