SANTA TERESA DI RIVA – Il vecchio impianto di depurazione di Santa Teresa di Riva mostra gli acciacchi della vecchia (è stato costruito trentacinque anni fa), dovrebbe andare in pensione ed essere sostituito da uno più moderno e “capiente”. Ma non è un’opera “strategica” (come le foganture) per cui bisogna andare avanti a rattoppi. In attesa dello svincolo che potrebbe spazzarlo via.
L’ultima riguarda la condotta sottomarina che è risultata danneggiata e deve essere immediatamente riparata onde evitare il malfunzionamento dell’impianto stesso. La giunta municipale ha stanziato 15 mila euro sulla base di un preventivo predisposto da una ditta specializzata che ha effettuale le indagini subacquee e che si farà carico di eseguire i lavori stessi. La “bella scoperta”, infatti, è stata fatta in seguito ad una ispezione sottomarina eseguita l’8 novembre su richiesta del gestore dell’impianto di depurazione di contrada Catalmo, dalla quale è stato rilevato che le bocchette di effusione e la valvola a clapet che chiude la parte finale della condotta, sono otturate da sabbia e da incrostazioni di varia natura che ostacolano il normale deflusso dei reflui. In contemporanea a questi lavori bisogna provvedere, secondo la relazione del responsabile del servizio, al sollevamento ed al disabbiamento e riposizionamento del blocco di ancoraggio finale del diffusore.
L’attività di manutenzione straordinaria è urgente perché bisogna ripristinare il normale il normale meccanismo di scarico delle acque depurate provenienti dall’impianto consortile al fine di evitare un possibile blocco dello scarico o la rottura della condotta stessa con gravi rischi igienico – ambientali. L’impianto di depurazione consortile di Catalmo al servizio dei comuni di Santa Teresa di Riva è stato costruito nel 1988 e mai più potenziato, per cui ormai mostra tutti i segni della vecchiaia ed il sistema depurativo è stato ormai abbondantemente superato, oltre a risultare insufficiente per la popolazione aumentata esponenzialmente rispetto alle previsioni di quegli anni ’80. Anche per la condotta sottomarina ci sono stati altri problemi tanto che l’Arra non ha ancora rinnovato la concessione allo scarico a mare.
Nel 2012, la Segreteria Tecnico Operativa dell’ATO3 Idrico aveva dato notizia di avere programmato la trasformazione del “presidio depurativo” di S. Teresa di Riva in “consortile” a servizio anche di Sant’Alessio, Savoca e Forza D’Agrò, pur essendo necessari interventi di potenziamento ed adeguamento. Tutti buoni propositi rimasti, però, sulla carta.