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mercoledì, Luglio 16, 2025
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Mini Imu prima casa: si pagherà a S.Teresa, Nizza, Itala, Giardini e Scaletta

Giuseppe Puglisi – SANTA TERESA DI RIVA – Si pagherà anche a Santa Teresa di Riva la differenza tra l’aliquota base 0.40 per mille e quella maggiorata 0,60 per mille per la prima casa proposta dalla giunta municipale il 15 luglio e poi ratificata dal consiglio comunale in sede di approvazione del bilancio di previsione. Sono 16 i comuni della nostra Provincia dove, secondo i dati del Sole 24 ore, i proprietari di prima casa dovranno corrispondere ai comuni una mini-Imu . L’imposta, prevista dal decreto legge firmato mercoledì, dovrà essere pagata il 16 gennaio se il governo Letta non troverà i 200 milioni necessari a cancellare la tassa del tutto. Oltre a Santa Teresa di Riva che ha una aliquota del 6 per mille, nella fascia jonica i comuni che avervano deliberato l’aumento Imu sulla prima casa sono Giardini Naxos (4,50), Itala (6), Nizza (5), e Scaletta Zanclea (6). Ma la notizia è un’altra. Molti comuni si stanno determinando per riabbassare la maggiorazione dell’aliquota Imu per la prima casa in modo che tornando alla primitiva aliquota si aggirerebbe la recente decisione del governo nazionale che avrebbe costretto i proprietari al pagamento di tutte le aliquote superiori allo 0,40. Dovranno essere i consigli comunali a decidere, ma l’input deve partire dall’esecutivo che dovrebbe schierarsi dalla parte dei cittadini – contribuenti che non ne possono più di pagare sempre e solo tasse, stringendo la cinghia anche sui beni di prima necessità. Per la Tares, per esempio, molti comuni che si sono resi conto che avrebbe comportato una sperequazione, hanno deciso di non adottarla restando alla Tarsu, ed altri che la Tares l’avevano istituita, hanno convocato riunioni consiliari straordinarie ed urgenti (vedi Forza D’Agrò) per revocare la Tares e tornare alla Tarsu. Ma per ripristinare l’originaria aliquota Imu e non fare pagare i cittadini occorre effettuare una manovra sul bilancio di previsione 2013 laddove deve essere ancora approvato. Un emendamento, quindi, per l’opportuna modifica. Molti comuni, infatti, per vederci chiaro hanno rinviato anche l’approvazione del bilancio (vedi per esempio Limina). Insomma le soluzioni tecniche per mettersi dalla parte dei cittadini ci sarebbero. I cittadini attendono fiduciosi. Ma non a Santa Teresa di Riva dove il bilancio di previsione è stato approvato a luglio (e lo scorso 29 novembre c’è stato l’assestamento generale), per cui non ci sono margini di manovra. Bisognerà fare buon viso a cattiva sorte e pagare quanto stabilito. E per fortuna che ci hanno sempre detto che i conti del comune erano a posto e che non avrebbero messo le mani nelle tasche dei cittadini. Colpa anche, si sostiene, del difficile rapporto tra i santateresini e le tasse. Si parla – secondo gli ultimi dati snocciolati dagli amministratori attuale – di una evasione fiscale che sfiora i sette milioni di euro nell’ultimo quinquennio, somma che può mettere in difficoltà qualsiasi comune, figuriamoci Santa Teresa di Riva. Ecco per ridurre i tributi bisognerebbe stanare coloro che sfuggono al fisco locale. E’ una battaglia che l’amministrazione comunale annuncia sin dal primo giorno d’insediamento, ma che ancora non ha dato quei frutti che potrebbero portare alla diminuzione delle tasse. Contrastare l’elusione e l’evasione fiscale per i Comuni significa recuperare risorse per far funzionare i servizi a favore dei cittadini. Non solo. Dal 2014 saranno direttamente i Comuni a doversi organizzare per recuperare i tributi non versati. Le famiglie sono stremate. Con la differenziata, con l’Aro, con l’attivazione della discarica comunale, con l’impianto di biodigestione, con la lotta all’evasione, ci sarà una inversione di tendenza? (gi.pu.)

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