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venerdì, Luglio 11, 2025
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Unione, il presidente Ravidà rilancia con due progetti

SANT’ALESSIO – Il nuovo corso dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani è cominciato l’altra sera con l’assemblea dei consiglieri che ha nominato all’unanimità il revisore dei conti, Roberto Miano. E’ stata rinviata per fai play l’elezione del vice presidente. Una delle due candidate, Roberta Savoca, era assente a causadi un viaggio di lavoro, così l’altra “papabile”, Melina Scarcella, ha chiesto che la votazione venisse rinviata. Un bel gesto che conferma come sia cominciato veramente un nuovo corso per l’Unione grazie proprio ai nuovi consiglieri eletti dopo la tornata elettorale dello scorso giugno. Per intanto si sono rimboccati le maniche. A cominciare dal presidente del consiglio dell’Unione, Sebastiano Ravidà, che ha proposto alla giunta due nuovi progetti. Si tratta del piano di collegamento turistico con Taormina di tutti i 12 comuni facenti parte all’Unione e della redazione del Piano Intercomunale di Protezione Civile tra i 12 comuni dell’Unione. Si tratta di progetti quasi a costo zero, facilmente realizzabili ragionando in ottica comprensoriale. Il progetto di collegamento turistico tra i comuni dell’Unione e Taormina servirà a far conoscere ai turisti che soggiornano a Taormina le bellezze architettoniche e paesaggistiche nascoste al grande pubblico perché non veicolate da opportuna campagna di informazione. E siccome la montagna non va da Maometto il giovane presidente dell’Unione, novello Maometto, propone di fare il percorso inverso e cominciare a muovere quelle risorse che finora sono rimaste sopite. Di più ampio respiro il Piano Intercomunale di Protezione Civile, una sorta di coordinamento tra i nuclei comunali per far fronte tempestivamente alle emergenze in caso di calamità naturale. Di progetti e di proposte, comunque, dal consiglio dell’Unione ne sono sempre arrivati alla giunta. Solo che sono andati a sbattere contro un muro di gomma. Ricordiamo, per esempio, la proposta di un canile comprensoriale (2009), il progetto per una intervalliva Jonio-Tirreno che interessa tutti i comuni (2010) e, perché no?, il progetto preliminare per lo svincolo della Valle d’Agrò che aveva ottenuto il parere propedeutico del Cas ed era in attesa venisse integrato nel Prg di Santa Teresa di Riva, progetto ora rispolverato oggi dal comune di Santa Teresa di Riva che vorrebbe allocarlo esclusivamente sul proprio territorio e realizzarlo con fondi propri (a proposito si era partiti da un costo di 10 milioni, ora lievitati a 12 e già inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche). “Noi il nostro lavoro lo facciamo – spiega il presidente Sebastiano Ravidà – ma non possiamo fare quello che compete alla giunta. Ho notato che i nuovi consiglieri sono animati da tanta volontà di fare, questo è un bene per la nostra comunità che spesso ha peccato di eccessivo protagonismo. Oggi si ragiona in termini comprensoriali e dovremo sforzarci per convincere i nostri sindaci a gestire taluni servizi in una ottica di collaborazione reciproca”. Ed aggiunge “L’Unione era nata con queste finalità, poi strada facendo se ne sono persi gli obiettivi. Dobbiamo convincerci che è meglio stare uniti per raggiungere certi obiettivi, che procedere in ordine sparso: così non si vada nessuna parte”. D’altronde se i comuni per la gestione integrata dei rifiuti sono stati costretti obtorto collo, a mettersi insieme, perché non lo possono fare per gestire altri servizi risparmiando sugli sprechi? Già lo fanno con le segreterie e le ragionerie comunali, perché non si può fare anche per il resto Ed aspettare che termini lo sciame sismico che ha dato forti scossoni alla struttura consortile. Se l’Unione sopravvivrà a questi scossoni, deve cambiare modo di agire. Cominciando con il costituire un ufficio tecnico che predisponga i progetti per partecipare ai bandi europei che per le Unioni dei Comuni hanno una corsia preferenziale. Con o senza Santa Teresa di Riva, con o senza l’arrivo dei Liberi Consorzi tra Comuni. E pazienza se il sindaco di Santa Teresa di Riva non partecipa alla riunioni di giunta ed ha annunciato che chiederà al suo consiglio comunale di uscire dall’Unione. Chi resta, se ne farà una ragione.

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