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giovedì, Luglio 10, 2025
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Agenzia di Sviluppo, c’è una inchiesta della magistratura

SANTA TERESA DI RIVA – Una inchiesta della magistratura messinese è stata aperta sulla gestione dell’Agenzia di Sviluppo che negli anni tra il 2008 e 2009 ha gestito somme rilevanti per le quali, secondo interrogazioni e relazioni dei consiglieri dell’Unione, non sarebbero state fornite adeguate spiegazioni. Lo ha riferito il sindaco di Limina, Filippo Ricciardi, attuale presidente dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, che dopo il nostro articoli di ieri “scandali vecchi e obiettivi mancati” ci tiene a precisare che la sua gestione non è in alcun modo interessata nella vicenda che ora, come si apprende, ha preso risvolti giudiziari. Gli atti sequestrati a Santa Teresa di Riva sono già in mano della magistratura. Tutto ruota attorno alle somme che i quattro consorzi con comune capofila Pagliara trasferirono nel 2008 all’Agenzia di Sviluppo. Sarebbero, quindi, circa ottocentomila euro, i soldi che l’Agenzia di Sviluppo ha ricevuto in “dote” dal comune di Pagliara per via di una convenzione che è stata firmata proprio alla fine della precedente legislatura (2007) dal sindaco pro tempore che, essendo nella impossibilità (per via della decadenza decisa dal Tar) di spendere i contributi regionali ottenuti (per il 2005 ed il 2006) per alcuni dei quattro consorzi di cui Pagliara era capofila, onde evitare che ritornassero al mittente, li aveva trasferiti all’Agenzia di Sviluppo dell’Unione dei Comuni che allora aveva sede a Santa Teresa di Riva. Che, come si disse in conferenza stampa, era stata creata quale braccio operativo della Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani (che allora riuniva 14 comuni). Passata la buriana, a Pgaliarala nuova amministrazione credeva di avere diritto nella gestione di quei soldi. Non fu così. E saltò il tappo sulle “spese folli”o presunte tali, dell’Agenzia che così vennero sintetizzate in una interrogazione a firma dei consiglieri (siamo nel settembre 2009) dell’Unione Fabio Palella (S.Teresa), Carmelo Puliatti (Furci), Nino Triolo (Casalvecchio), Carmelo Noto (Limina), Ettore Fleres (Roccalumera), Sebastiano Ravidà (Mandanici), con la quale si chiedeva conto anche dell’oramai famosa spedizione di 70 persone alla Bit di Milano, dei 300.000 euro di spese in consulenze; della distribuzione di incarichi professionali a familiari di amministratori degli enti coinvolti nell’Agenzia; di un non meglio identificato versamento da 120mila euro al comune di Pagliara a titolo di spese correnti; dell’importo delle indennità e dei rimborsi spesa dei membri del cda; di una serie di contributi ad attività ludico/ricreative/sociali. A questa interrogazione non ci fu mai risposta. Né alla precedente richiesta di chiarimenti (del 9 luglio 2009) che il neo presidente dell’Unione, Nino Bartolotta, aveva formulato sul bilancio 2008 (che poi non venne approvato). Il 15 dicembre 2009 il presidente ed i componenti del CdA, si dimisero. Dall’esame degli atti risultò (come scrisse il presidente Bartolotta nella sua relazione del marzo 2010) che il più volte decantato “pacchetto progetti” dell’Agenzia non esisteva, a parte quelli “per l’attribuzione della denominazione comunale di origine per le produzioni tipiche locali, quello per un accordo di programma quadro e quello per un sistema turistico locale integrato”. Infine sul giudizio negativo espresso da Filippo Brianni, presidente dell’Osservatorio Beni Culturali, organismo dell’Unione, replica il sindaco di Forza D’Agrò, Fabio Di Cara: “Filippo Brianni non è stato presidente né componente della giunta dell’Unione quindi non può sapere quello che è stato fatto o meno. Può solo rispondere sul suo operato all’Osservatorio beni culturali. Se l’Osservatorio è uno strumento dell’Unione e l’ Unione serve solo da bancomat, che si dimetta. Restare per scaldare la poltrona non ha senso. Nulla di personale con Filippo Brianni, mio amico, ma francamente sparare sempre su tutto è cosa facile e francamente non è propositivo, se la critica deve essere costruttiva. Se poi dobbiamo fare show va bene dire la colpa è di tizio e caio”. Sull’attività dell’Agenzia di Sviluppo è intervenuto anche il dimissionario presidente del CdA, Andrea Ceccio: “In riferimento alla interrogazione presentata dai sei consiglieri dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, si esprime un vivo ringraziamento, in quanto le richieste formulate si riferiscono ad argomenti frutto di cattiva informazione, volutamente veicolata da taluni soggetti, nemici politici del territorio e dell’Unione, con l’obiettivo specifico di distruggerne l’immagine e destabilizzarne la compattezza politica, in un momento in cui, al contrario, occorrerebbe garantire la massima serenità e coesione, servirebbe far fronte comune per dare al territorio la forza necessaria a non essere esclusa, per l’ennesiama volta, da quei processi di sviluppo economico che stanno finalmente per essere avviati dal governo regionale e nazionale”. La lettera è lunga, contiene solo considerazioni politiche ma non risponde alle domande.

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