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giovedì, Luglio 10, 2025
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S.Alessio, appaltato il terzo lotto della barriera soffolta

SANT’ALESSIO – Sono stati appaltati ad un raggruppamento temporaneo di imprese i lavori del terzo lotto della barriera soffolta di Sant’Alessio. Le procedure sono state curare dal commissario regionale ed ieri mattina un rappresentante dell’Ati, l’impresa Chiofalo di San Filippo del Mela, si è incontrato con il sindaco di Sant’Alessio, RosaAnna Fichera e con il dirigente dell’ufficio tecnico, arch. Claudio Faranna, per un sopralluogo. Il finanziamento di 5 milioni di euro era stato ottenuto dalla amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Foti (e nella quale la Fichera era vice sindaco) e l’appalto dei lavori era atteso con particolare trepidazione dalla cittadinanza che negli anni ha dovuto subire sulla propria pelle i danni causati dalla struttura del lungomare e alle residenze sul water front. Si tratta dei lavori del terzo lotto, che interessano i quattrocento metri del tratto compreso tra lo scoglio (all’incirca davanti a via dei Normanni) e la caserma dei vigili urbani (nei pressi del torrente Salice). Il decreto di finanziamento è del 6 dicembre 2010 dall’assessorato regionale al territorio ed ambiente con i fondi europei Po –Fesr. Il progetto partì nel 1997 con la giunta presieduta da Pietro Pagano, nel 2000 si effettuarono delle prove in “vasca”a Londra, nel 2003, giunta presieduta da Tino Gussio e composta da Gianni Foti Franco Santoro , Natale Ferlito e Riccardo Puliatti, iniziarono i lavori per la realizzazione della barriera soffolta (quasi a pelo d’acqua) per proteggere il lungomare ed il fronte mare di Sant’Alessio. Il primo lotto per 8 milioni e 750 mila euro venne completato nel 2006, il secondo per 5 milioni e 275 mila euro fu appaltato dalla giunta di Foti di cui facevano parte Pippo Moschella, Rosa Anna Fichera, Orazio Labate e Mimmo Aliberti e venne completato nel 2009 ma il “buco” rimasto per la modifica dell’ordine dei lavori, nell’inverno provocò enormi danni. E questo che è stato appaltato (il terzo) non completerà le difese della costa. Infatti per il completamento il comune di Sant’Alessio aveva previsto un progetto da1 5 milioni di euro per altre tre zone che dovevano essere interessate dai lavori: 150 metri a nord (zona Sena), 400 a sud in corrispondenza nella zona interessata dai marosi di gennaio 2009 e gli 80 rimasti sotto Capo S. Alessio. La scelta dell’amministrazione con il progetto stralcio è stata quella di investire i cinque milioni nei quattrocento metri del tratto compreso tra lo scoglio e la caserma dei vigili urbani . Proprio per questo “buco” le mareggiate dell’inverno 2009 furono devastanti. “Salvare” il lungomare finora è costato quasi 26 milioni e mezzo di euro. E non è stato ancora risolto il problema del rinascimento della spiaggia la cui erosione si è manifestata dopo la realizzazione del lungomare (1995, ancora oggi incompleto perché manca il collegamento con la strada provinciale per Limina) che occupò 40 mila metri quadrati di spiaggia.

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