34.1 C
Santa Teresa di Riva
lunedì, Luglio 7, 2025
HomeAttualitàSavoca, ecco perchè Scorsonello e Cantidati ci appartengono

Savoca, ecco perchè Scorsonello e Cantidati ci appartengono

SAVOCA – Nuovo capitolo della questione legata alla definizione dei confini e dei rapporti patrimoniali tra Santa Teresa e Savoca dopo la ricostituzione a comune autonomo di Savoca da Santa Teresa di Riva, dopo la “riunione” del 1928 in epoca fascista. Nei giorni scorsi a Savoca i due professionisti incaricati di esaminare la relazione Terranova – Intravaia che assegna un indennizzo di 350 mila euro a Santa Teresa, hanno presentato la loro relazione che “smonta” l’assunto su cui si basano le conclusioni del commissario regionale Giuseppe Terrannova (nominato nel 2007) e del suo esperto Maurizio Intravaia (nominato nel 2010). La relazione Nicita – Mastroeni dovrà ora essere inoltrata al commissario regionale ed all’assessore regionale alle autonomie locali perchè prendano atto delle contestazioni ed eventualmente ridiscutere le risultanze. Il consiglio comunale di Santa Teresa di Riva, dopo avere inserito i 350 mila euro in entrata nel bilancio di previsione 2013, ci ha poi ripensato, bocciando in una successiva riunione, la relazione del commissario Terranova, che assegna al comune di Santa Teresa di Riva un indennizzo di 350 mila euro per gli immobili che sono toccati a Savoca dopo la separazione del 1948. Ma Savoca sostiene che non si tratta di “costituzione” di un nuovo comune ma di “ricostituzione” per cui i confini devono tornare a quelli fissati nel 1928. Il consiglio comunale di Savoca finora non si è espresso ma è chiaro che dovrà essere convocato per acquisire la relazione dell’avv. Cecilia Nicita e del geom. Santo Mastroeni sulle risultanze della indagine promossa dalla giunta savocese. A meno che non intendano tenersela nel cassetto fino all’arrivo della diffida del commissario per non averla presentata entro i 60 giorni concessi per le controdeduzioni (scaduti il 18 settembre). In attesa che venga ufficializzata questa relazione, la cui segretezza viene custodita anche con … le armi, qualche indiscrezione trapela. Niente di ufficiale, beninteso, le bocche sono cucite, ma siamo in grado di anticiparne le conclusioni. La sostanza del discorso è questa: l’esperto del commissario si è sbagliato, e di grosso, perché non ha tenuto conto che quello che Santa Teresa nel 1948 ha dovuto cedere a Savoca (che ha fatto lievitare il conto a 350 mila euro di indennizzo) era già di proprietà di Savoca fino al 1928 quando il regime fascista decise di accorpare i piccoli comuni per farne uno più grosso e risparmiare sulle spese (corsi e ricorsi storici!). Casalvecchio e Savoca diventarono borgate di Santa Teresa di Riva. Ma mentre Casalvecchio dopo poco tempo riottenne l’autonomia, Savoca dovette aspettare il 1948 quando venne promulgata la legge regionale n. 11. Ma confini e rapporti patrimoniali non vennero mai definiti. E dopo 65 anni sono ritornati di attualità perché il commissario ha depositato lo scorso luglio le sue conclusioni. Della posizione di Santa Teresa di Riva abbiamo più volte parlato, ora ci occupiamo di come la pensano a Savoca, fermo restando il fatto che la gran parte della popolazione residente oggi nelle frazioni in contestazione di Scorsonello e Cantidati preferisce restare con Savoca, se non altro perché gravata da meno tasse. Il Commissario, nel definire la questione, avrebbe operato come fosse in presenza di un nuovo comune e non di un comune ricostituito, senza contare che gli interessi e la rivalutazione hanno portato il debito (inizialmente irrisorio) alle stelle. Ed è assai difficile pensare che Savoca possa accettare tranquillamente di pagare le spese del ritardo nella definitiva soluzione dei rapporti pendenti con S. Teresa. La conclusione è che il progetto di definizione deve essere rifatto dalla testa ai piedi. Una volta tanto Savoca e Santa Teresa (anche se per motivi diametralmente opposti) sono d’accordo. E già questo è un punto fermo.

I piu' letti