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lunedì, Luglio 7, 2025
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La minoranza, rinviare due rate Tares. La maggioranza, non si può. Oggi consiglio

SANTA TERESA DI RIVA – La minoranza vorrebbe differire due rate del 2013 della Tares al prossimo anno per aiutare le famiglie in difficoltà e avrebbe voluto discutere la questione nel consiglio che si terrà questa sera, ma l’argomento non è stato inserito all’odg, seppure fosse stato richiesto. La maggioranza punta, invece, sulle aree fabbricabili per stanare furbi ed evasori dell’Ici e dell’Imu del 2013, e per le annualità non prescritte e ha portato in discissione la mozione della stessa minoranza sui provvedimenti da adottare per arrestare l’erosione della spiaggia. Oltre ad una sfilza di debiti fuori bilancio da riconoscere. Questi i temi sul tavolo del consiglio di stasera 20 settembre (ore 19) nell’aula consiliare di villa Ragno. I consiglieri di “Città Libera”, Antonio Di Ciuccio, David Trimarchi, Santino Veri, Sebastiano Pinto e Franco Brancato, hanno depositato in segreteria una proposta di deliberazione per la modifica del regolamento comunale sulla Tares, per il differimento di due delle quattro rate del tributo sui rifiuti e sui servizi, ai primi mesi del 2014. Il consiglio, infatti, lo scorso 29 luglio (la seduta in cui la minoranza abbandonò l’aula per protesta) con i soli voti del cartello di maggioranza aveva anche approvato un emendamento presentato dai consiglieri Massimo Cicala e Carmela Rigano, che prevede che, relativamente all’anno 2013, il tributo deve essere pagato in 4 rate scadenti nei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre. Scadenze che, con la crisi economica che ha messo a durissima prova le capacità di sussistenza di numerosi nuclei familiari del nostro Paese, possono però in qualche misura essere differite, purchè il provvedimento venga adottato dal consiglio comunale entro il termine previsto per la deliberazione del bilancio annuale di previsione 2013. E i cinque consiglieri citano una risoluzione del dipartimento delle finanze del Mef, la n. 9/df del 9 settembre 2013, con la quale in ministero chiarisce che “il comune può rinviare al 2014 la scadenza di una o più rate della Tares dovuta per l’anno 2013; La maggiorazione standard, pari a 0,30 euro per metro quadrato, deve però essere pagata, unitamente all’ultima rata per il 2013, entro il 16 dicembre 2013; La facoltà di rinviare al 2014 la scadenza di una o più rate della Tares dovuta per l’anno 2013 può essere esercitata dai comuni, che il comma 1 dell’art. 8 del D.L. n. 102 del 2013 ha differito al 30 novembre 2013, entro i termini della approvazione del bilancio di previsione”. Considerano che è “nostro interesse alleviare il contribuente da un eccessivo onere fiscale concentrato in un periodo temporale assai ristretto”. La proposta è “modificare il comma 1 dell’art. 43 del Regolamento Tares e rimodularlo come segue: “Per all’anno 2013, il tributo deve essere pagato in 4 rate scadenti nei mesi di ottobre 2013, dicembre 2013, febbraio 2014 e aprile 2014”. Ma dal Comune rispondono che la proposta non è attuabile. “Differire 2 rate al 2014 – spiega il presidente del consiglio di Fiumedinsi, Mario Puglisi, ormai portavoce ufficiale del supremo – dovendo comunque coprire al 100% il costo del servizio e tenuto conto che per il 2013 la quota di 0,30 cent. per servizi indivisibili deve essere conferita allo Stato, significa creare un grosso problema di liquidità per l’esercizio finanziario in corso. Il flusso di cassa non sarebbe coerente con gli impegni di spesa e occorrerebbe individuare fonti diverse e ulteriori di approvvigionamento”.

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