SANT’ALESSIO – Il maestro Nino Ucchino ha rinunciato al restauro di “Alaluna” la scultura in acciaio che ha nove anni giaceva abbandonata in un deposito del comune di Sant’Alessio, per contrasti con l’amministrazione comunale sulla scelta del sito per la ricollocazione dell’imponente opera. E’ stato lo stesso artista di Santa Teresa di Riva a darene comunicazione: “Ho al sindaco Fichera il mio rifiuto a restaurare l’opera perché la nuova ricollocazione la relega in periferia di campagna, dove non si relaziona con il territorio. Decentrata ed invisibile, mentre l’originaria collocazione sul Lungomare dava risalto all’idea guida che l’aveva suggerita: la dedica a Pier Paolo Pasolini”. Un contrasto inspiegabile visto che Ucchino era a conoscenza, sin dalla visita del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, che aveva “adottato” l’opera stanziando i fondi per il restauro e la ricollocazione, della decisione del sindaco Rosa Anna Fichera e della amministrazione comunale di collocarla in un apposito spiazzo sulla strada Panoramica, che è stata intitolata a Pier Paolo Pasolini. L’Alaluna, quindi, continua a far discutere. La scultura è stata realizzata nel 1994 su commissione del comune di Zafferana che avrebbe voluto collocarla nella piazza della città, ma insorse la curia che riteneva poco acconcia la scelta di ospitare un’opera dedicata a Pier Paolo Pasolini. Il maestro Ucchino non si perse d’animo e per non creare imbarazzo all’amministrazione comunale del centro etneo, ritirò l’opera che trovò subito nel sindaco di Sant’Alessio, Tino Gussio, un pieno estimatore, che la acquistò ad un prezzo stracciato, 20 milioni dell’epoca. La scultura venne collocata sul Lungomare di S.Alessio dove vi rimase fino al 2004. Poi finì in un deposito del Comune.