SAVOCA – E come guard rail, ciuffi di finocchietto selvatico. O cumuli di terriccio detritico. Per la strada Savoca – Scopelliti – Rina la sicurezza è un optional. E’ ridotta veramente male la strada che collega il centro di Savoca (si entra dall’angusto passaggio accanto al bar del Padrino in piazza Fossìa) alla strada provinciale SS. Pietro e Paolo d’Agrò che porta a Santa Teresa di Riva, sulla sponda sinistra del torrente Agrò, e quindi alla monumentale abbazia. Bella e ampia nel tratto iniziale, a parte l’angusto accesso,la strada dopo un paio di centinaia di metri diventa un inferno. Illuminata nella parte iniziale con lampioni stile ottocento, con gli alti muri di contenimento rivestiti con pietra “faccivista”, nasconde mille insidie appena superata la parte paradisiaca. Guard rail praticamente inesistenti, fondo stradale molto, ma molto approssimativo, con buche e trincee che mandano in malora ammortizzatori e umore degli automobilisti che la percorrono per necessità e non certo per diletto. Perché nei prossimi due mesi di chiusura della sp 19 S.Teresa – Savoca – Casalvecchio, questa è l’unica alternativa per fare ritorno a S.Teresa da Savoca e Casalvecchio, invece del circuito più lungo di 14 km. rappresentato dalla provinciale 22 Mancusa – Misserio e da qui attraverso la sp 23 raggiungere Santa Teresa di Riva. Molti preferiscono risparmiare tempo (e benzina), ma se la Mancusa – Misserio non è sicura, con la Scopelliti – Rina è come cadere dalla padella nella brace. Il segnale che limita la velocità a 50 kmh. è veramente eufemistico. A quando un po’ di manutenzione? Assieme alla Provincia per caso non aboliranno anche i dirigenti?