Pagliara – “Tutti questi vecchi politici, la vecchia casta della politica locale, hanno fatto la loro storia. Adesso si cambia. L’Italia vuole cambiare, la gente vuole cambiare”. Lo sfogo è di un “grillino” di Rocchenere (popolosa frazione del comune di Pagliara) che ha voluto mantenere l’anonimato, anche perchè Beppe Grillo impone ai suoi fedelissimi di non parlare con la stampa. Comunque è stata una intervista lunga ed interessante, che rispecchia un po’ l’andazzo della politica attuale e la crisi che sta attanagliando le famiglie.
– Nelle nostre interviste lungo i comuni della provincia di Messina partiamo proprio da Pagliara e Rocchenere perché il movimento di Beppe Grillo dal nulla è diventato il secondo partito. Perché secondo lei ha avuto questo exploit a Rocchenere?
“Stiamo attraversando un momento delicato, di fame e di miseria. Le famiglie non hanno più i soldi per pagare non solo le tasse, ma neanche da mangiare. Le gente non esce più di casa per non consumare la benzina, non compra vestiti e mangia pane e pomidoro, come ai tempi della guerra, ma io allora non c’ero. Contro questo Stato inerte, la gente protesta. E come protesta? Negando il voto ai partiti tradizionali e votando noi, che siamo con il popolo, con le famiglie, che comprendiamo i disagi dei genitori e dei figli disoccupati”.
– E quindi secondo voi cambieranno le cose anche a Pagliara?
“Certamente. La gente è stufa del vecchio sistema clientelare. La gente vuole fatti, opere, lavoro”.
– Ma a Pagliara si vota tra quattro anni?
“Ma noi già siamo al lavoro per formare questa nuova squadra. A Rocchenere nessuno lo sa, ma noi simpatizzanti siamo in cinquantadue. E il gruppo aumenta giorno dopo giorno. Tutti giovani, che stiamo lavorando con impegno. Come stanno facendo i nostri colleghi a Furci e Roccalumera e come faremo a Mandanici, Alì Terme e S.Teresa. Però è un lavoro che stiamo facendo con impegno, senza chiedere niente a nessuno. Un movimento giovane, che deve mandare a casa tutta la vecchia casta”.
– E chi sarebbero quelli della vecchia casta?
“Noi non siamo contro nessuno, ma riteniamo che i vari Di Bella, Gugliotta, Prestino (che speriamo dopo questa sindacatura non si candidi più), Sturiale, Allegra, Giacò, tutta gente onesta e perbene, ma che ha fatto già la sua storia politica a Pagliara, ecco riteniamo che si debbano mettere tutti da parte, compresi i portaborse, seguaci e galoppini che noi sappiamo chi sono, e lasciare campo libero ai giovani. E conviene anche a loro, perché alle prossime votazioni saranno travolti dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo”.
– Ma voi ritenete, una volta vinte le elezioni (ammesso che sia così) di risolvere tutti i mali del paese?
“Ci proviamo. Certamente non dobbiamo dare conto e ragione a questo o quel politico, alle ditte, alle imprese, non siamo politicizzati. Noi siamo col popolo e per il popolo”.
– Lo sappiamo che siete col popolo. Ma la gente vuole lavoro, cerca occupazione, vuole risorse.
“E noi lavoreremo per questo. A costo di andare ogni giorno a Palermo, di avviare nuove iniziative, faremo dei centri commerciali. Ed intanto inizieremo dimezzando l’indennità di carica e l’altra metà la metteremo a disposizione delle famiglie più bisognose. Noi vogliano ragazze e giovani coraggiosi, che non si chiudono dentro il comune, ma che girano per il paese per vedere cosa manca e cosa non va”.
– Dove pensate di arrivare?
“A governare il paese di Pagliara, senza i politici di una volta, ma con una squadra di giovani volontari”.
Il giovane che abbiamo intervistato sembra che abbia le idee abbastanza chiare. Ma una cosa è programmare ed un’altra cosa portare avanti questi progetti sul territorio. Ci vuole anche gente esperta nella squadra e persone che si sappiano veramente sacrificare per il prossimo. Il momento è triste per tutti. I soldi scarseggiano in tutte le famiglie e in molti non sanno cosa mettere a tavola a mezzogiorno. La crisi è galoppante e la gente, che sta affogando nei debiti, vota per protesta i “grillini” (o non va a votare). Ma il Movimento 5 Stelle sarà veramente il salvatore della Patria? O tra qualche anno si ricomincerà con un altro gruppo politico? Per il momento è così: finchè la tigre corre … cavalcala.