S. TERESA. Rovente assemblea popolare ieri nella frazione Misserio per protestare contro la chiusura dell’ufficio postale. Dopo avere sottoscritto una petizione con 600 firme e chiesto un confronto con il direttore provinciale delle Poste ed il sindaco di Santa Teresa, senza ottenere riscontro, i cittadini esasperati si sono riuniti nella sala delle ex scuole elementari per stabilire le azioni di protesta: restituiranno i certificati elettorali rinunciando a votare alle politiche e occuperanno l’ufficio del sindaco ad oltranza, e poi manifesteranno davanti alla Prefettura. Sarà presentato un ricorso al Tar contro la chiusura dell’ufficio postale di Misserio. L’annuncio è stato dato al termine di un concitato incontro tra amministratori e cittadini svoltosi nei locali dell’ex scuola elementare del borgo collinare, dove l’unico sportello postale è stato chiuso lo scorso dicembre. Da allora sono cominciati i disagi non solo per i residenti di Misserio ma anche per quelli delle borgate limitrofe, costretti a dover percorrere parecchi chilometri per raggiungere i due uffici postali di S. Teresa. Una situazione insostenibile soprattutto per i numerosi anziani. La rabbia è esplosa lunedì sera durante l’incontro programmato per fare il punto della situazione. “Ci sentiamo cittadini di serie B – hanno affermato in coro i “missarioti” –, dimenticati dall’Amministrazione che non ha fatto nulla per tutelarci in questa situazione”. Accuse sono state mosse al sindaco Cateno De Luca, ufficialmente assente per motivi di salute, reo secondo gli abitanti di Misserio di non aver fatto il necessario per far rimanere aperto l’ufficio postale. “In altri comuni vicini – hanno spiegato i presenti – gli amministratori sono riusciti a scongiurare la chiusura degli sportelli”. Il presidente del Consiglio, Danilo Giudice, affiancato dal vicesindaco Nino Famulari e dall’assessore Salvatore Bucalo, ha difeso l’operato dell’Amministrazione, spiegando che era stato fatto il possibile. Lo Giudice ha poi annunciato che il Comune ricorrerà al Tar contro la chiusura. “Ricorreremo al Tar contro la soppressione dell’ufficio postale di Misserio. Sulla questione, però, c’è stata tanta strumentalizzazione per fini prettamente locali” ci ha detto oggi Lo Giudice. Il vicepresidente del Consiglio, Santino Veri, ha assicurato che sensibilizzerà il primo cittadino verso la problematica. ““L’amministrazione non ha fatto abbastanza ed ha lasciato Misserio ancora una volta in balìa di se stessa”. “Al primo cittadino – spiega – sottolineerò l’inopportunità della sua assenza all’incontro con gli abitanti di Misserio e chiederò una sua maggiore presenza nelle frazioni, nei quartieri e nella casa municipale”.