Pagliara – Le organizzazioni sindacali e le maestranze hanno deciso di fare “assemblea sindacale” dalle ore 11 alle ore 14 creando comprensibili disagi non solo alle famiglie che devono correre a scuola a prendersi i figli in un orario insolito, ma anche all’amministrazione comunale che deve garantire il servizio scuolabus in orari diversi da quelli abituali. Il sindaco, Domenico Prestipino, per evitare questi inconvenienti aveva spedito una nota al prefetto di Messina, all’Istituto comprensivo di Roccalumera e all’ufficio scolastico provinciale affinché venisse modificato l’orario dell’assemblea sindacale e cioè o all’apertura delle lezioni oppure a fine lezioni, per non creare intralcio all’andamento scolastico. Ma il sindaco non è stato ascoltato (e la cosa non depone bene), tant’è che l’assemblea sindacale si è svolta regolarmente nell’orario prestabilito dalle organizzazioni. Riportiamo di seguito la lettera del sindaco Prestipino, per capire meglio i disagi maturati (dal comune e dalle famiglie) durante questo blackout della scuola di Pagliara. “Ancora un volta, presso Codesto Istituto Scolastico, si è ritenuto opportuno convocare l’assemblea sindacale in un orario che arreca gravi disagi agli alunni che lo frequentano ed alle loro famiglie. A ciò si aggiungano i potenziali disservizi che saranno causati ai cittadini di Pagliara essendo che, a mezzo della nota di cui all’oggetto, è stato richiesto a questo Comune di garantire il servizio scuolabus in orari diversi da quelli ordinari. Ciò comporterebbe, come è accaduto nel passato, la sospensione di alcune importanti attività istituzionali al fine di garantire quanto richiesto. Non entrando, momentaneamente, dal punto di vista giuridico, nel merito di tale descritto illegittimo comportamento, tengo a precisare che sulla base delle vigenti disposizioni contrattuali, le riunioni delle assemblee sindacali, coincidenti con l’orario di lezione, devono essere svolte all’inizio o al termine delle relative attività didattiche, con l’obbligo comunque di arrecare il minore disagio possibile agli alunni. Nè tantomeno può essere considerato l’orario dalle 11.00 alle 14.00 coincidente con la fine delle lezioni, essendo operante presso le nostre scuole il tempo pieno. Ciò non è stato mai fatto da parte delle competenti organizzazioni sindacali, ne mai è stato loro denunziato dalle varie componenti scolastiche. Quanto appena detto non significa, evidentemente, che alle organizzazioni sindacali ed a tutti i lavoratori non debba essere riconosciuto il sacrosanto diritto, di rango costituzionale, di poter svolgere le assemblee sindacali nei luoghi di lavoro e di poter esprimere liberamente il proprio pensiero, ma sia le Famiglie che l’Ente Comune debbano essere avvisate per tempo e non il giorno prima. Fra l’altro questo Comune, per ragioni di natura organizzativa, non potrà garantire il servizio scuolabus negli orari 11.00 e 14.00 del 07.02.2013 e, continuando di questo passo, in un periodo di grave crisi economica qual è quello attuale, neanche il servizio di mensa scolastica, ponendo fine, di conseguenza, al tempo pieno. Gli stessi genitori, impegnati nelle quotidiane attività lavorative, avrebbero enormi difficoltà a recarsi a scuola negli orari descritti e comunque a tenere a casa dalle 11.00 alle 14.00 i loro figli. Per quanto sopra e facendo seguito all’incontro tenutosi nei locali municipali il 05.02.2013 con l’Insegnante Trotto Maria Catena, alla quale ho esposto tutte le mie perplessità e preoccupazioni in merito alla problematica di che trattasi, Chiedo a tutte le Componenti Scolastiche e Sindacali di rinviare l’assemblea sindacale ad altra data, affinché la stessa possa essere tenuta in un orario di inizio o fine lezioni, evitando così i su esposti disservizi e riportando l’alunno al centro dell’interesse della scuola. Qualora ciò non dovesse accadere, invito tutti i genitori ad intraprendere, anch’essi, una azione di protesta contro detto errato, dannoso ed illegittimo modus operandi sia delle organizzazioni sindacali che delle varie componenti scolastiche.Chiedo infine a Sua Eccellenza il Prefetto, di adottare eventuali provvedimenti di Sua competenza, per venire incontro a quanto su richiesto. Mi riservo di far valere le mie ragioni, qualora ciò fosse necessario, nelle sedi opportune. Distinti Saluti”. Il Sindaco (Prestipino Domenico Santi)


