Il Supremo scopre che la nuova legge regionale che riforma la gestione integrata dei rifiuti non gli piace. Inevitabile la levata di scudi di alcuni dei sindaci, presidenti del consiglioe consiglieri provinciali a lui vicini (Sicilia Vera) che si scagliano contro la norma che prevede, tra le altre cose, la riduzione degli Ato da 27 a 18 e la contestuale nascita delle Srr (Società per la regolamentazione dei rifiuti). “Ci sono troppe e profonde criticità”, dicono, e puntano il dito contro l’obbligo di approvazione da parte dei Consigli comunali e del Consiglio provinciale del provvedimento che segna la nascita delle Srr, pena il commissariamento da parte della Regione. In un comunicato che porta le firme dei sindaci Cateno De Luca (S.Teresa), Lorenzo Grasso (Alì Terme), Alessandro Rasconà (Fiumedinisi), Armando Carpo (Mandanici), Luciano Satta (Alì), dai presidenti del consiglio di S.Teresa (Danilo Lo Giudice), Mandanici (Anna Misiti), Mario Puglisi (Fiumedinisi), Guido Di Blasi (Scaletta Zanclea) e dal consigliere provinciale Giuseppe Lombardo, si punta il dito verso “la tempistica dettata dalla legge che risulta di difficile applicazione”.
L’imperativo è: salvare la poltrona a Leonardo Racco