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venerdì, Maggio 2, 2025
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De Luca rinviato a giudizio. Il processo inizierà il 24 ottobre.

Il gup Massimiliano Micali dopo tre ore e mezzo di camera di consiglio si è espresso rinviando a giudizio l’onorevole De Luca e tutti gli altri indagati mantenendo tutti i capi d’accusa. L’on. Cateno De Luca, il fratello e due funzionari del comune di Fiumedinisi erano stati messi agli arresti domiciliari con le accuse, contestate a vario titolo di tentata concussione e falso in atto pubblico. Altri diciotto tra amministratori e dipendenti del comune di Fiumedinisi erano sono stati iscritti nel registro degli indagati dal procuratore aggiunto Vincenzo Barbaro e dal sostituto Liliana Todaro. Cateno De Luca, 39 anni, è andato ai domiciliari insieme al fratello Tindaro Eugenio, 45 anni, amministratore della cooperativa edilizia Mabel che ha realizzato 16 alloggi a Fiumedinisi, il responsabile area servizi territoriali del comune di Fiumedinisi, Pietro D’Anna (60 anni) e Benedetto Parisi (43 anni) presidente della Commissione edilizia dello stesso comune. I fatti contestati all’on. De Luca, nella sua qualità di sindaco di Fiumedinisi riguardano il trennioo 2007 – 2009 e riguardano le opere realizzate con i finanziamenti europei del programma “Contratto di quartiere II – Vivi Fiumendisi”. Il finanziamento era finalizzato alla riqualificazione edilizia e al miglioramento delle condizioni ambientali e sociali del Comune. In realtà secondo la magistratura è stato speso per interventi edilizi di notevoli proporzioni, direttamente o indirettamente riconducibili al sindaco De Luca e i suoi familiari. Tutto grazie ad una variante al Piano regolatore generale. Diverse le opere così realizzate: una struttura alberghiera con annesso centro benessere in contrada Vecchio di Fiumedinisi realizzato dalla società Dioniso srl; i centri di formazione permanente del Caf Fenapi srl, 16 alloggi dalla cooperativa edilizia Mabel. Secondo la Procura sono diversi gli aspetti che non quadrano: solo qualche anno prima la Regione aveva cassato grande parte del Prg ritenendo che contenesse previsioni sovradimensionate; a distanza di poco tempo, e con una situazione demografica ed occupazionale sostanzialmente immutata, è stata consentita la realizzazione delle opere modificando la destinazione urbanistica della zona. Il reato di tentata concussione sarebbe stato commesso al fine di indurre i proprietari di alcune aree a cedere – a volte a prezzi di mercato inferiori- i terreni di loro proprietà onde consentire alla Mabel l’esecuzione dei lavori di costruzione degli alloggi. I reati di falso attengono l’approvazione del progetto in variante dei lavori di costruzione da parte della Dioniso srl e l’approvazione dei lavori di ripristino delle difese spondali del torrente Fiumedinisi, le cui modifiche rispetto alle iniziali previsioni sembrano essere state attuate per incrementare il valore commerciale di alcune aree ricadenti nel progetto e riconducibili alla Dioniso srl, il cui amministratore unico è Cateno De Luca, che è anche fondatore e direttore generale della Fenapi, mentre il fratello è amministratore della Mapel. Contro quella “muraglia cinese” costruita nell’alveo del torrente si erano scagliate l’opposizione ed il WWF con Anna Giordano che in uno storico comizio a Fiumedinisi non mancò di denunciare lo scempio ambientale.

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