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lunedì, Giugno 2, 2025
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S.Teresa: Inoltrata la richiesta per la terza farmacia, nonostante il no dell’Asp ed il silenzio dell’ordine

SANTA TERESA DI RIVA – L’amministrazione comunale ha inoltrato ufficialmente alla Regione la richiesta per l’istituzione di una nuova farmacia urbana a Santa Teresa di Riva, nonostante il parere negativo espresso dall’Asp 5 ed il silenzio dell’Ordine dei Famacisti, in aggiunta alle altre due già esistenti le cui titolari svogono con competenza e professionalità il loro lavoro. C’è molta attesa nella cittadinanza per i risvolti di questa iniziativa, almeno a giudicare dall’interesse che essa ha suscitato. La lettera ufficiale è partita pochi giorni fa, prima della scadenza fissata dall’assessorato regionale alla salute per accettare o meno la possibilità di aprire una nuova sede con i nuovi parametri stabiliti dal decreto Monti sulle liberalizzazioni (una farmacia ogni 3.300 abitanti, e S.Teresa con i suoi 9.300 abitanti vi rientra abbondantemente per averne una terza). Il Comune ha inoltrato la sua disponibilità nonostante il parere negativo espresso dall’Asp 5 ed il silenzio dell’Ordine dei Famacisti. In compenso ad opporsi ad una nuova farmacia sono state le dottoresse Rossella e Maria La Falce, titolari, rispettivamente, della farmacia di via Francesco Crispi, e di quella di via Regina Margherita, le quali, in una lettera inviata al sindaco, all’asp ed all’ordine, sostengono che Santa Teresa di Riva ha già una terza farmacia, ed è quella rurale della frazione di Misserio. “Invece – spiegano in Municipio – la Regione fa riferimento alla norma approvata in sede di conversione del decreto-legge n. 1/2012 articolo 11 comma 1, che indica la chiara volontà di tener conto del parametro della popolazione ai fini della determinazione del numero delle farmacie del comune” e fanno riferimento anche alla nota interpretativa dell’ufficio legislativo del ministero della salute, come richiamata nella circolare dell’assessorato regionale. Il Comune ha anche deciso di localizzare la nuova farmacia a Barracca, nella zona sud, identificandola tra le vie Stradella Catania e Porto Salvo dovendo soltanto assicurare “un’equa distribuzione sul territorio” degli esercizi e tener conto dell’esigenza di “garantire l’accessibilità del servizio farmaceutico anche a quei cittadini residenti in aree scarsamente abitate”. Ora la palla passa alla Regione.

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