L’agenzia di stampa Ansa ha diramato nel primo pomeriggio il seguente comunicato: “ La procura di Messina ha chiesto il rinvio a giudizio per il deputato regionale Cateno De Luca, il fratello Tindaro De Luca e altre sedici persone tra amministratori, funzionari e componenti della commissione edilizia comunale di Fiumedinisi (Me) nell’ambito dell’inchiesta su una presunta speculazione edilizia nel centro ionico. Al leader del movimento ‘Sicilia Vera’ vengono contestati l’abuso d’ufficio, la tentata concussione e il falso, reati commessi da sindaco della cittadina. La richiesta di rinvio a giudizio riguarda anche funzionario del Comune, Pietro D’Anna e il presidente della Commissione edilizia, Benedetto Parisi, anche loro arrestati insieme a Cateno De Luca e il fratello nelgiugno scorso durante le indagini. Il rinvio a giudizio e’ stato chiesto anche per il componente della giunta comunale di Fiumedinisi Pietro Bertino, il vice sindaco Grazia Rascona’, l’ex l’assessore Paolo Croce’, i componenti della commissione edilizia comunale Renzo Briguglio, Angelo Caminiti, Roberto Favosi, Fabio Nicita, Francesco Carmelo Oliva e l’attuale sindaco di Alì (ME) Carmelo Satta coinvolto nell’inchiesta come presidente del Cda della Fenapi, la società di formazione creata da De Luca. Al centro delle indagini i lavori per la costruzione di un albergo, con annesso centro benessere, della societa’ Dioniso srl, l’edificazione di 16 villette da parte della coop ‘Mabel’, e la realizzazione di muri di contenimento del torrente Fiumedinisi. (ANSA).
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La risposta dell’on. Cateno De Luca non si è fatta attendere: “Indiscrezioni di stampa delle ore 13.30 hanno filtrato la notizia che la Procura della Repubblica di Messina, avrebbe chiesto il rinvio a giudizio per l’on. Cateno De Luca ed altri 17 indagati, per alcune vicende giudiziarie scaturenti dall’attività del De Luca, quale Sindaco di Fiumedinisi, tra il 2005 e 2008. Una parte della Procura della Repubblica di Messina – dichiara De Luca – assume sempre più le sembianze per la vicenda che mi riguarda, di una cupola politico-mafiosa-massonica, che nulla ha a che vedere col verminaio di cui ha parlato anni fa l’on. Vendola”. Poi De Luca evidenzia, in un lungo comunicato, di una certa tecnica intimidatoria e soprattutto conferma che non ha paura. E conclude: “Ora se ne occuperanno anche gli Organi superiori della Magistratura ed altre Procure della Repubblica, sicuramente più obiettive ed ambientalmente compatibili con l’impertinente De Luca”.