Sono le 22:25 dell’8 Gennaio 1993, Beppe Alfano, giornalista barcellonese, viene ucciso da tre colpi d’arma da fuoco. Viene ritrovato qualche ora dopo, nella sua auto, poco lontano dalla sua abitazione. Beppe Alfano, definito per le sue continue inchieste scomode, un “cane sciolto” è, purtroppo, solo uno dei tanti giornalisti uccisi in per volere di Cosa Nostra. Dopo 18 anni di indagini e processi, i numerosissimi depistaggi hanno reso impossibile alla famiglia di avere giustizia. E, come ogni anno, in occasione dell’anniversario della sua morte, si è svolta a Barcellona Pozzo di Gotto, una commemorazione in suo onore. Fra i presenti ovviamente, la figlia, europarlamentare IDV, Sonia Alfano, Luigi de Magistris, Nicola Biondo, Giulio Cavalli, Piergiorgio Morosini, Marco Ligabue, Salvatore Borsellino, e l’intrepido avvocato Fabio Repici, in collegamento telefonico. L’evento, che ha persino mobilitato un pulmann di ragazzi romani, si è svolto in tre stadi: una messa presso il Duomo della cittadina, la deposizione di fiori in via Marconi, sotto la targa commemorativa e infine un incontro al Palacultura “Bartolo Cattafi”. Qui, ciascuno a suo modo, ha voluto ricordare il caro Beppe, e raccontato la propria storia. Toccante l’intervento di Salvatore Borsellino che, vicino nel dolore alla famiglia Alfano per le numerose analogie che legano la storia del fratello Paolo a quella di Beppe, con tono commosso, ma allo stesso tempo fermo e deciso, ha urlato la sua certezza che prima o poi la verità salirà a galla e giustizia sarà fatta. Con la speranza nel cuore, la commemorazione si è conclusa con i ringraziamenti di Sonia al suo paese e ai suoi concittadini che si sono presentati numerosi a sostenerla in questo giorno di doloroso ricordo.


